Adesso che ogni tanto la variabile impazzita fra siccità,alluvioni,pandemie,cambiamento del clima sono cronaca la discussione si è aperta sul ” ma che colpa abbiamo noi”.

Secondo l’antropologo indiano Amitav Ghosh,una delle massime autorità in materia,” la logica per cui la Terra non è altro che un ricettacolo di risorse da sfruttare’ non è altro che il frutto del colonialismo europeo e della sua violenza sulle regioni conquistate e sui popoli nativi.

Sostiene l’antropologo, che è necessaria una cultura dei diritti dei non umani,compresi animali,vegetali,monti e fiumi .

E chiaro che l’illuminismo occidentale,che ha sempre trovato nell’ attività umana più l’utilità che la verità,sia sotto accusa.

Ora che tutto cambia,la religione del cambiamento porta con sé un mondo di sfruttamento di uomini e risorse che fa del progresso l’apogeo di un Prometeo dallo sguardo canagliesco.

In effetti è dal 2018 che eventi climatici estremi come mega incendi,alluvioni, tempeste,inondazioni hanno fatto scendere nelle strade di tutto il mondo giovani come Greta Thumberg che hanno denunciato e denunciano il cinismo di un sistema planetario che ha cancellato milioni di creature,umane e non,nel nome di un progresso diventato regresso.

In Italia l’ambientalismo non è praticato se non da avanguardie intellettuali e colte,oppure dalla semplicità del mondo rurale e contadino rimasto.

Masse acritiche e borghesie dominanti sperano che prima o poi tutto si sistemi,non si sa come.