Brano tratto da 1939 1945 il racconto della guerra giusta vol II di Pierluigi Raccagni

1943 LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI


Il 13 settembre Vittorio Emanuele III trasmise un messaggio al
popolo italiano nel quale ribadiva che era stato necessario, per
evitare gravi offese a Roma, lasciare la capitale.541
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Il 15 ottobre, con la dichiarazione di guerra alla Germania da parte
del neonato regno del Sud, la Monarchia e Badoglio si schieravano
ufficialmente a fianco degli Alleati contro il nazifascismo.
Roma rimaneva “citt{ aperta”, il Nord e il Centro erano sotto il
controllo nazifascista della Repubblica di Salò, il Mezzogiorno e la
Sardegna sotto il controllo dell’AMGOT, l’amministrazione militare
dei territori occupati dagli alleati, diventata AMG, dopo che
americani e inglesi ammorbidirono la definizione a seguito della
cobelligeranza italiana contro i tedeschi.
Gli italiani, il popolo italiano, ne soffrì le conseguenze più
drammatiche soprattutto al Sud, dove gli americani e gli inglesi,
come abbiamo visto, trovarono una situazione alimentare, di
carenza di alloggi, e una situazione sanitaria che per molti versi
erano più gravi che nel Nord Africa, (vedi operazione Husky).


Nel Mezzogiorno vi erano state vere e proprie rivolte contro le
truppe tedesche che si ritiravano verso Roma depredando i
contadini del poco che avevano, arrestando i giovani sbandati dopo
l’8 settembre, incendiando paesi e villaggi.


In una Napoli ridotta alla fame, però,scoppiò qualcosa di più di
un’insurrezione.
Perché quando il colonnello tedesco Scholl il 12 settembre
proclamò lo stato d’assedio, il coprifuoco, la consegna delle armi
dandosi a distruzione, saccheggi e incendio dell’Universit{, un
intero popolo di intellettuali, studenti, operai scelse la strada della
ribellione e della lotta armata contro il tedesco.


Contro il terrore tedesco, che prevedeva il servizio obbligatorio al
lavoro si scatenò la furia popolare in quattro giornate di scontri,
che divennero le “Quattro giornate di Napoli ” riecheggiando le
Cinque giornate di Milano contro gli austriaci nel 1848.
Non è questione di enfasi, di retorica, di iperboli, ma i tumulti di
Napoli furono la testimonianza tangibile di quanto il nazifascista
fosse odiato da sempre più vasti strati della popolazione.
Dal 27 al 30 settembre del 1943 Napoli fu liberata dai tedeschi, il volto del dodicenne Gennaro Capuozzo, morto durante la battaglia immortalato dalla filmografia di Nanny Loy nel film “Le quattro
giornate di Napoli” resta ancora oggi una delle immagini, fra le
tante, più belle e commoventi della Resistenza italiana.

SUD,1943