L’ex presidente americano Herbert Hoover disse a Truman nel 1946 riguardo la questione tedesca che non si poteva avere la vendetta e la pace.
Parole sante anche per l’estrema destra italiana che ogni giorno parla di pacificazione,sputando nel contempo sul movimento antifascista e sulla storia del movimento operaio.
I campioni della pacificazione nazionale sono il solito La Russa e Salvini in primis, che sostengono che la resistenza era rossa,criminale a egemonia staliniana.
E che la tragica morte di Ramelli ( una vera barbarie oggettiva) compensa abbondantemente le stragi compiute negli anni settanta da fascisti di ogni tendenza .
L’Msi stava con Pinochet,con Somoza.con Franco,con Salazar,con gi squadroni della morte in Sudamerica,incitava a sparare alla canaglia social comunista da Tambroni in poi: era maschilista,omofoba fino al delitto.
Di liberale non aveva nulla.
Questa continuità materiale e spirituale con il nazifascismo non è stata mai riconosciuta come il motore immobile di mille nefandezze contro il movimento operaio negli anni sessanta e settanta.
Ora quando parlano di pacificazione non solo palesano lacrime di coccodrillo,ma risultano falsi e in – credibili.
Alemanno ex sindaco di Roma ti dice che lui non è antifascista : w la sincerità per carità.
Per affrancarsi dalle idee assassine del Novecento,insomma, bisogna riconoscere che Mussolini ha fatto cose buone.
E che fino ad oggi le feste laiche della democrazia,25 aprile e primo maggio, sono state feste comuniste.
I fascisti si sono sempre nascosti dietro la criminalità padronale antidemocratica e anticomunista.
I nostalgici usciti dalla pattumiera della storia e dalle fogne della cronaca non meritano nemmeno di essere odiati.

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