25 aprile 2023: quasi tutti antifascisti.
Ora e sempre resistenza l’ ha dovuto ribadire il Presidente della Repubblica.
La manifestazione di Milano è stata possente e unitaria come non mai.
La presidenza del Consiglio, con tanto di lettera al Corriere e la seconda carica dello stato all’altare della Patria, vari parlamentari e ministri di governo hanno presenziato alle scadenze istituzionali stando attenti a dichiararsi antifascisti per sempre.
Di fatto hanno dovuto fare marcia indietro rispetto al sozzume partorito alla vigilia della Festa,soprattutto da Ignazio La Russa,ex sanbabilino,che poi è andato a Praga perché in Italia ci sono troppi antifascisti.
La liturgia della Festa della Liberazione,che per alcuni rimane una festa comandata della sinistra, non può essere necessariamente una festa condivisa.
La guerra civile dal 1943 al 1945, ripresa dallo stragismo degli anni settanta da parte dei residuati della Repubblica sociale che inneggiavano all’italianità filonazista,le ambiguità del liberalismo alla Berlusconi, l’ipocrisia di Fdi che abiura il nazifascismo per salvare la faccia, pesano non solo su una giornata particolare, ma su tutta la cultura democratica della connivenza.
Licio Gelli,Valerio Borghese,la Cia,eminenze vaticane,fortemente anticomuniste,tanto per fare un esempio,hanno sempre visto la antifascismo solo come anticamera del comunismo.
Inutile fare finta di niente,questi volevano ammazzare comunisti, socialisti, democratici che non accettavano la sopravvivenza delle bande reazionarie e fasciste pure negli anni settanta, come dichiarò apertamente il principe Valerio Borghese.
È nella normalità ,dunque, che bisogna essere coerenti con quei valori chi ha dato,donato,seminato le idee di progresso come il movimento resistenziale.
La Resistenza è stato un fenomeno mondiale: la seconda guerra mondiale fu guerra civile mondiale fra chi stava con il Reich nazista,il Giappone militarista, l’Italia di Mussolini, la Francia di Laval, e chi stava con Churchill,Stalin,Roosevelt,Mao etc.
Anche ucraini e russi stanno combattendo una guerra civile e nelle manifestazioni di ieri le bandiere dell’Ucraina non erano molte.
È qui la festa?
Si, l’ha riconosciuto pure Gianfranco Fini, chiedendo in via indiretta alle Meloni perché non si dichiara antifascista.
Se la Resistenza vuol dire infatti uguaglianza, solidarietà,attenzione ai diritti civili,accoglienza dei migranti allora il 25 aprile rimanga una festa laica,popolare,e pure trasversale.
L’articolo 3 della Costituzione per cui tutti i cittadini sono uguali per razza,religione,sesso,condizione sociale e ‘il fondamento sacro dello stare assieme.
Tutto il contrario dei disvalori fascisti,che discriminavano assieme ai nazisti ebrei,neri,omosessuali,poveri cristi contadini e operai.
Teniamolo a mente tutti i giorni.
Se no il 25 aprile rimane una data buona per un ponte pre- estivo.

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