Ora che le primarie del PD rischiano di diventare una riunione condominiale,vista la penuria di iscritti ,ci si interroga nella generica sinistra sul futuro della stessa sinistra.

Uno dei guru più ascoltati e citati ( pure dalla destra) è il filosofo Massimo Cacciari che spara a zero su Elly Schlein,Cuperlo,Bonacini,De Micheli, perché non dimostrano carisma,idee,voglia di cambiare: un dramma senza contenuto.

Ha ragione,niente da eccepire,anche se,secondo me, non puoi mettere sullo stesso piano Bonacini e Schlein,come ha fatto anche Guccini in Propaganda Live sulla sette.

Peccato che dentro al calderone della sinistra dalla vita borghese,agiata,del politicamente corretto, ci siano pure quelli che spingono per una rivoluzione nella sinistra dal basso,senza dire come farla.

Ogni volta che senti,solo un esempio, un Cacciari o un Bertinotti parlate di crisi della sinistra, senza un minimo di autocritica, ti spieghi come mai siamo finiti nelle sabbie mobili dell’inconsistenza ontologica.

La snobbistica presunzione che deriva dall’argomentazione teoretica del senno di poi,infatti, è condivisibile solo in un talk show in Tv,oppure in un salotto buono del retropensiero del ” non ci sono più i proletari di una volta”.

Le condizioni materiali, i processi di produzione che modificano,plasmano i modi del pensare e dell’agire,insomma un minimo di sociologia marxista, sono considerate causa ed effetto di un fallimento planetario della socialdemocrazia,non del socialismo.

Senza tornare al determinismo di struttura e sovrastruttura la classe dirigente tutta della sinistra italiana forse dovrebbe interrogarsi sulle proprie magagne,sulle analisi avventate,senza per questo rinunciare alle proprie idee di fondo.

Per i Cacciari, i Bertinotti,tanto per citare le menti più agili dei talk show, rappresentativi di un mondo di sinistra alla deriva, ricondursi al marxismo,al socialismo,alla democrazia fra i diseredati dovrebbe essere il minimo sindacale.

Nessuno deve offendersi se prendo ad esempio i più noti spettatori dell’inverarsi marxista della storia,ce ne sono tanti altri,e qualcuno può dire meno male che ci sono.

Dove si possono abbeverare gli intellettuali reclutati dal grande Fratello del dibattito politico di alto profilo, se le fonti sono state prosciugate dalla loro noncuranza?

Ogni volta si torna da capo.

Troppe correnti nel PD,troppe parrocchie nella sinistra diffusa,poche idee per tutti quanti,io/noi compresi,certo,o forse,o anche..

Ma qualcosa bisognerà pur fare: la prima cosa è mettersi nei panni di chi con il liberismo è diventato povero senza agi,e con molta umiltà ha continuato a lottare per sé e per gli altri.