Seguendo il pensiero di Vladimir Putin la Russia imperiale antisocialista e nazionalista è eterna.

L’Ucraina,invece, è a tempo, perché dipende da quanti aiuti in armi e soldi riceverà dall’Occidente.

La nessuna tregua per Natale, l’ansia di sopravvivenza dei due governi,russo e ucraino, fanno pensare a una guerra di lunga durata,e pure di popolo armato.

Il brusco risveglio di sogni pacifisti a breve,infatti,si scontra con una volontà di potenza del nazionalismo russo, che ha iniziato la guerra,contro quello ucraino, che ha subito la feroce aggressione.

Il 2022, sarà ricordato come l’anno di un ‘Europa che conta i bombardamenti su Kiev come nel 1939 si contavano i bombardamenti su Varsavia.

Il credo patriottico,comunque, è vincente su tutto il globo.

La domanda se la pongono gli esperti geopolitici di tutta Europa: la politica estera deve essere una crociata morale o badare soltanto a fare prevalere i propri interessi?

Mors tua vita mea,lo dice la Russia,lo subisce l’Ucraina,lo recitano i fondamentalisti iraniani: in concreto nessuno si batte per un ideale a lungo termine che non sia la propria sopravvivenza in un mondo indecifrabile.

“Tanto un bombardiere passerà sempre”,disse Stanley Baldwin, un esponente conservatore prima di Churchill al governo nel 1932, al dibattito fra pacifisti ad oltranza e realisti idealisti riguardo la Germania.

Le ultime di Putin sono come le prime,il copione si ripete come fosse un Joker che rinnegando un Lenin federalista, esalta lo Stalin del socialismo in un solo paese.

I missili su tutto il territorio ucraino sono i migliori auguri di pace a tutti gli uomini di buona volontà.

Qui siamo all’oligarchia al potere,al lusso ostentato,alla pacchiana messinscena di una guerra patriottica.

L’Ucraina non ha diritto di essere uno stato,una nazione una comunità: e ‘ questa la lezione di un fascista da brividi, che ha voluto un guerra dalla quale non sa più come uscire.

Un vero costruttore di pace