Brano tratto da Operazione Barbarossa e Pearl Harbour e – book da 1939 1945 il racconto della guerra giusta di Pierluigi Raccagni gratuito 2 – 6 dicembre

IL MASSACRO PERFETTO: L’INVASIONE DELLA RUSSIA

Il 22 giugno alle prime ore del mattino i nazisti invasero l’Unione Sovietica.
La guerra diventò una guerra di sterminio conclamata e autorizzata dalle gerarchie del Terzo Reich.
Tutti si aspettavano la guerra, ma non quella guerra.
In fondo, come abbiamo visto in precedenza, il preludio dello sterminio di massa c’era stato in Polonia fin dal 1939: ora si trattava di mettere in pratica quello che nel Mein Kampf il Signore della morte aveva già delineato con oggettiva precisione e determinazione.
Non c’era solo in ballo lo spazio vitale per fare della Germania un impero che si estendesse dall’Atlantico agli Urali.
Il pericolo era il bolscevismo ebraico, quella miscela di materialismo e capitalismo che era stato il nemico numero uno della concezione nazional-socialista del mondo.
La guerra doveva essere spietata, crudele, abominevole, perché l’umanità andava salvata dal cancro della borghesia capitalista dell’Occidente, ma anche dai barbari d’Oriente.
“(…) quattro erano gli obiettivi che si intrecciavano l’un l’altro nella concezione della guerra ad oriente di Hitler: Lo sterminio della classe dirigente giudaico-bolscevica dell’Unione Sovietica inclusa la sua radice biologica costituita da milioni di ebrei dell’Europa centro orientale. La conquista di uno spazio coloniale per insediamenti tedeschi nelle zone della Russia ritenuti più fertili.

La decimazione delle popolazioni slave e la loro sottomissione al dominio tedesco nei quattro “commissariati del Reich” (…) retti da viceré tedeschi (…) i compiti affidati a questi commissariati del Reich consistevano nell’estirpare dalle masse slave qualsiasi ricordo del grande stato russo e di ridurre queste stesse masse in una condizione di ottusa e cieca obbedienza nei confronti dei nuovi “padroni”.
La realizzazione dell’autarchia in una grande “area” dell’Europa continentale sottoposta al dominio tedesco e a prova di blocco, rispetto alla quale i territori conquistati dell’Est avrebbero dovuto rappresentare il serbatoio presumibilmente inesauribile di materie prime e derrate alimentari”.
Cfr. Hillgruber, op. cit. pag. 79