Non è solo la linea dura sul Rdc, sui migranti,sugli invisibili che si spera che spariscano dalla faccia della terra.
La vera manovra è quella che considera chi ha poco, degno di aver poco, e chi ha tanto il privilegio di mantenerlo.
La tassa piatta non progressiva del 15 per cento fino a 85.000 euro e’ una soluzione ghiotta per chi lavora in proprio.
Se nel contempo però non aumenti considerevolmente le tasse sui gradi patrimoni , incoraggi condoni fiscali, e non investi in sanità,scuola,servizi sociali, premi inevitabilmente chi è abbiente.
E pensionati e lavoratori dipendenti pagheranno più tasse dei flatax.
La Meloni ha detto che è questo il primo step per la rinascita,che per avere il soldi del Pnrr bisogna avere i conti in regola.
Ha ragione,hanno fatto così tutti i governi dal 2011 in poi, quando il Silvio Tremonti Governo andò a sbattere, e lei era già nel giro dei ministri del centrodestra.
Ma sempre il carico fiscale rimane sulla spalle dei disgraziati che tirano la cinghia con salari fra i più bassi d’Europa.
Non è retorica a buon mercato.
Se Meloni rivendica che il governo ha pensato a ceto medio e famiglie non si capisce perché non abbia tassato extraprofitti, abbia invece aumentato il contante a 5.000 euro,non abbia prodotto norme severe sull’evasione fiscale facilitando la tregua fiscale alla faccia di chi le tasse le paga.
Gira e rigira fra le balere, nella prima bozza della legge di Bilancio ci sono le solite cose di tutti i governi per fare cassa :accise sulle sigarette,detassazione mance,cuneo fiscale da poveracci.
Le pensioni a 41 anni di contributi e 62 di età vs la riforma Fornero sono il piatto forte della Lega, sembra interessino 48.000 lavoratori nel 2023.
Buon per loro.
Accontenta giustamente i garantiti,ma l’introduzione dei voucher penalizza chi aspira almeno ad un contratto a termine con versamenti contributivi regolari.
Un colpo al cerchio e uno alla botte,il bastone e la carota,o mangi sta minestra o salti dalla finestra ..
Pure Calenda e Renzi hanno definito la manovra una tisana per battere la recessione,in attesa di trovare un posto al centro…del governo.
Meloni,nervosa contro i giornalisti ( il suo vittimismo è ributtante), accusati sottotraccia di essere al servizio della sinistra Ztl,ha inaugurato i cinque anni di legislazione perfetta.
Con una politica estera e filo atlantica e i soldi dell’Ue gli italiani possono dormire sonni tranquilli, c’è l’Evita della Garbatella a vigilare.
Giorgetti della Lega,draghiano con la testa sulle spalle,sa che la manovra è impopolare,ma per l’Europa basta non sia populista.
Tanto le pensioni minime sono rimaste minime (non quelle che voleva elargire Silvio dai mille euro), e il divario fra Nord e Sud,enfatizzato dall’egoismo leghista,sarà compensato dal ponte sullo stretto che Salvini caldeggia coi fondi europei.
No,non si poteva fare di più per i benestanti,e non si poteva fare di meno per i proletari veri.
Ed è inutile che il gerarchismo dica che non ci sono risorse,lo sapevamo anche prima,visto che il caro bollette era già un macigno con il governo Draghi.
Il governo, appoggiato anche dagli strati popolari, sa che la sinistra o come si chiama,se continuerà a piangersi addosso avrà lunga vita.
Interessante sarà vedere la reazione sindacale.
Nessun allarmismo è solo la prima bozza,la seconda sarà meglio della terza?

Storia e cronaca
Rispondi