Le manifestazioni per la pace di sabato scorso a Roma e Milano vanno rubricate sotto il titolo: piuttosto di niente,piuttosto.
Non passeranno alla storia,e per quanto riguarda la cronaca sono state un frullato di buone intenzioni,falsità,opportunismo partitico,difesa della parrocchietta da far dire ad un organizzatore che a Roma,ad esempio, la kermesse era nel segno dell’ambiguità.
Non si dovevano portare bandiere, e bandiere dell’ identitario,ve ne erano a iosa.
Doveva essere una chiara condanna dell’aggressione putiniana fascista e nazionalista,invece si è cercata la scorciatoia per cui la pace non è equidistanza, perché siamo tutti per la pace e contro la guerra.
Poi c’è stato Conte che ha preso la piazza dichiarando che il parlamento deve decidere sull’invio delle armi all’Ucraina che non fa che incrementare la guerra.
Poi, con il classico calcio dell’asino, l’avvocato del popolo ha fatto di Letta,che mai ho votato e mai voterò, un capro espiatorio in funzione di una pace che dopo il reddito di cittadinanza conferirà a Conte,che mai ho votato e mai voterò, lo scettro di più a sinistra del reame.
Un Putin go home scritto col pennarello deve essere cercato,,mentre la pace è nelle mani di Zelensky, cioè della sua resa.
E qui forse è meglio parlarsi chiaro
A parte la presunzione, l’arroganza e l’ignoranza,di chi decide cosa debba fare un popolo che resiste all’aggressione di un dittatore, risulta che l’Ucraina non sia il migliore dei mondi possibili
Anche lì ci sono oligarchi,mafiosi,fascisti,quasi come in Italia.
Gli ucraini,chiamati ” sottouomini” da Erich Koch, commissario nazista per l’ Ucraina,furono uccisi a milioni dai nazisti durante l’operazione Barbarossa.
Poi ci furono anche ucraini che entrarono nelle SS, mentre gli italiani preferivano le Brigate Nere.
Perché la polemica putiniana anti Ucraina,con il seguente disprezzo per chi è andato in guerra a difendere le proprie case, doveva necessariamente essere contrastato dalla manifestazione di Roma con un energico Putin go home.. e pax vobiscum.
Il diritto internazionale sancisce l’autodeterminazione dei popoli,il diritto alla autodifesa,la difesa della propria etnia.
Possibile non insistere sui diritti umani violati da parte di chi vuole la pace?
Nella manifestazione di Calenda di Milano,ma sempre usando in modo strumentale la pace come elemento distintivo e identitario,senza entrare nel merito di niente, se non quello di presentare la Moratti, come prossima candidata alla Regione,c’erano però le bandiere ucraine.
Guerra e pace,dunque,usate per fini interni,per la gioia della Meloni e dei fascisti non defascistizzati.

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