Si litigava spesso e si arrivava a mettere a rischio amicizie di lunga data“ V.Grossman,Stalingrado
Il libro “Stalingrado” e’il Guerra e pace” dell’invasione nazista dell’Unione Sovietica.
Il capolavoro letterario di un comunista, che ebbe problemi con la censura stalinista, richiama volutamente il Tolstoi che racconto’ la disfatta di Napoleone nel 1812.
In ” Stalingrado” primo libro di “Vita e destino”dello stesso autore, viene richiamato il tema delle discussioni e liti fra il popolo sovietico sulla guerra che nel 1941 riguardava soprattutto la Germania,quando questa violò il patto Molotov- von Ribentrop,invadendo l’Unione Sovietica per una guerra di sterminio totale di russi,ucraini,ebrei,e comunisti in genere.
Furibonde dispute fra chi credeva a Stalin,chi credeva negli aiuti alleati,chi sperava che le purghe staliniane fossero un ricordo,insomma le dispute drammatiche sul che fare in una situazione dove si doveva vivere alla giornata.
La colonna sonora era quella suonata in ogni guerra: le sirene dell’allarme,quelle degli Stukas,le urla dei feriti,il tanfo di bruciato di corpi carbonizzati.
Anche di questi tempi la discussione sulla guerra in Ucraina è foriera di polemiche,giustificabili in periodi nei quali viene sancito che dopo questa guerra il mondo non sarà più come prima.
Come in tutte le guerre, infatti, si invoca giustamente la pace, facendosi però la guerra ogni giorno a colpi di insulti.
Da qui la differenza sostanziale con le inimicizie descritte in Stalingrado.
Nel 1941 in Russia c’era una guerra tremenda con venti milioni di morti,con intere generazioni spazzate via dal nazi fascismo,con restrizioni nella vita quotidiana di tutti i generi: la gente moriva di inedia.
Oggi invece siamo al dibattito da stadio,di cui abbiamo parlato decine di volte, con una tifoseria virulenta di gente con la bava alla bocca che vuole la morte dei nazisti ucraini filo americani,aiutata da ricostruzioni storiche di comodo,che partono sempre dal battaglione Azov( l’estrema destra prese il due per cento in Ucraina,meno che in Italia..)
Le vicende sono come al solito intrise di retorica parolaia universale.
Personalmente leggo con interesse servizi e commenti di chi è andato o sta in Ucraina..,oppure di chi si occupa di storia e politica avendone titolo,sia dal punto di vista documentario e storiografico, sia almeno per sensibilità morale e impegno nello studio.
E la storia russa è molto più chiara della storiografia putiniana,per quanto riguarda l’oggettivo rapporto anche conflittuale russi – ucraini.
C’è un tizio,non isolato,che ha criticato la Segre,omologandolo a La Russa,per non aver attaccato il nazista Zelensky nel giorno dell’insediamento del Senato…
Chi propende per la soluzione diplomatica ha sempre ragione, si dice, l’importante è che non si dica come arrivarci,senza pensare che a volere questa guerra è stato Putin.
Non costa nulla il mediare a parole,mette il cuore in pace, anche Putin rivendica il disarmo unilaterale dell’Ucraina….
Così gli insulti volano sempre fra i partigiani di Putin e quelli di Zelensky, per non parlare degli americani,e pure fra i né – né ci sono distinzioni clamorose.
Su Fb trovi vecchi arnesi nazional- komunisti, completamente rimbambiti, che con la bava alla bocca tifano per bombe a grappolo sugli ucraini: uno scemo,non isolato, ha postato ” chi semina vento raccoglie tempesta” dopo il bombardamento di un parco giochi per bambini.
E tutta gente che si presenta come antifascista,antiNato,pacifista,con nipotini in prima fila..
L’idea di scendere in piazza domani con questi è surreale, perché la mobilitazione è essenzialmente contro Putin, l’ aggressore nazionalista che dal 24 febbraio ha agito da criminale di guerra.
“Tutti insieme appassionatamente”?
Speriamo,con tutto il cuore, che la manifestazione per la pace,almeno per domani, superi per un giorno le divisioni.

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