Di fronte al fatto che l’ Unione Sovietica nel 1953 testo’ la bomba all’idrogeno, dopo l’ esperimento nucleare della prima bomba atomica nel 1949,voluto da Stalin, la reazione di Winston Churchill parve sconcerante.
Una volta raggiunto l’ equilibrio del terrore il mondo, secondo Winston poteva prosperare in tutta sicurezza.
La storia gli diede parzialmente ragione.
Dal 1953 al 1973 l’ Occidente capitalista e il socialismo reale,a vari livelli,vissero un periodo di prosperità unico nella storia delle umane vicende.
Fu la crisi energetica del 1973,infatti,a chiudere il periodo della belle epoche economica.
La guerra fredda degli anni ottanta del secolo scorso con le Guerre stellari di Reagan ( antimissilistica nello spazio) che dissanguarono la già fragile economia sovietica, non portarono il mondo sul baratro di una guerra nucleare.
Oggi è diverso.
Non solo perché a Kiev piombano 80 missili sulla città: la vendetta di Putin per l’attacco al ponte che collega Crimea e Russia non si è fatta attendere.
Le dichiarazioni di Peskov,portavoce di Putin,che pur smentendo il ceceno Kadyron sull’uso dell’atomica tattica a corto raggio in Ucraina,non manca mai di sottolineare che la dottrina russa lo prevede, avrebbero messo in imbarazzo anche Sir Winston.
Ora che anche i media russi spifferano che la guerra sta andando male,la scorciatoia della bomba nucleare tattica,da 600 a 2.000 tonnellate di tritolo,potrebbe essere una soluzione a breve del conflitto in corso secondo i falchi di Mosca.
A tal proposito bisogna pensare che l’ esagitato Solovyov,il conduttore Tv più amato di Putin,fino a poco tempo fa ospitava espertissimi criminali che suggerivano di bombardare Parigi,Londra,Berlino..
A questo punto l’equilibrio del terrore andrebbe a ramengo.
Né può consolare il fatto che ” A hard Rain’s A-gonna fall”di Bob Dylan ,scritta nel 1962 ai tempi della crisi di Cuba,sia rimasta solo un cult nella storia del rock.
Né tantomeno il fatto che le bombe atomiche le abbiano usate per primi gli imperialisti yankee.

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