Le elezioni hanno oscurato la guerra, la ggente non sembrava molto interessata a Ucraina e Russia.

Se non per il fatto che il caro bollette viene additato come effetto della guerra.

Da venerdì,con il discorso urbi et orbi di Putin,il concerto rock di supporto,la mobilitazione di Nuova Russia, siamo ripiombati nell’angoscia perpetua di una guerra in Europa, in “un’atmosfera nucleare”, dixit il 99 enne Henry Kissinger.

Infatti con l’annessione delle quattro province del Donbas per Putin la guerra è finita,chi attaccherà il Donbas attaccherà il suolo russo, perché i territori annessi saranno della Federazione per sempre.

( per ora la missilistica continua ad essere convenzionale come quella delle stragi di civili a Karkhiv..)

La minaccia di Putin di alcuni giorni fa di usare il protocollo che prevede,in caso di attacco alla Russia,l’uso tattico del nucleare, è un fatto così grave che lascia allibiti forse anche i filo putiniani caserecci.

L’annessione del Donbas, da parte del referendum plebiscitario farsesco organizzato dallo Zar, che sta perdendo la guerra in termini politici,ricorda l’annessione dell’Austria da parte di Hitler il 10 aprile del 1938.

Infatti è un biglietto da visita dell’imperialismo nazionalista e reazionario che diventa punto di non ritorno contro la democrazia sgangherata dell’ Occidente,che è pur sempre meglio di una dittatura reazionaria di oligarchi miliardari.( Non per Rizzo e Salvini )

Adesso si dirà,da parte di chi nega l’evidenza, che la colpa è di Zelensky che non vuole trattare: vuole solo entrare nella Nato.

Come sostengono molti storici, però, ( cfr Kershaw,l’ Europa in bilico 1950 – ad oggi,) due sono stati i momenti nei quali poteva scoppiare un terzo conflitto mondiale,a trazione nucleare: la guerra di Corea del 1950, e la crisi dei missili di Cuba nel 1962.

I conflitti di lunga durata,come quello fra Israele e i paesi arabi per la questione palestinese, ad esempio, non sono stati mai forieri di esplosioni di guerre mondiali anche nel 1956, con l’occupazione da parte anglo – francese del canale di Suez.

Siamo in guerra,forse, è un modo esistenziale,credo,per appagarsi del motto ” mal comune mezzo gaudio” e per fornire un alibi di comodo verso speculatori inflattivi.

Le sanzioni alla Russia sono state appunto un modo per contrastare l’imperialismo parafascista di Putin,ora dobbiamo pagarle sulla nostra pelle, perchè “chi di sanzioni ferisce, di crisi energetica perisce”.

Anche perché Norvegia e Olanda ci speculano sopra all’interno di una matrigna Europa,ove la Germania si è già defilata mettendo 200 miliardi a debito per pagare le bollette del gas a imprese e famiglie tedesche.

Si vuol dire che a fomentare il caos, Russia vs.Nato,questa volta è il putinismo semifascista, anche se gli Usa sono specialisti in guerre imperialiste in tutto il mondo.

Stiamo tornando alla guerra fredda,questo sì,ma non c’è più la contrapposizione comunismo – anticomunismo, ma fra libertà occidentali e dittature passatiste.

Ora che ha vinto la Meloni ci sarà una ragione in più per fare confusione;la Giorgina si è schierata con gli Usa e ha condannato l’ annessione putiniana,Mister B e Salvini stanno con Putin,ma devono stare quieti.

Ma tutti si dichiarano pronti a collaborare,per fortuna nostra e loro.

Sulle donne iraniane massacrate, per non portare il velo a norma, non ho sentito interventi di condanna da parte della destra.

A Roma sabato una grande manifestazione vs.il criminale fondamentalismo iraniano,amico di Mosca, è stata solo accennata dai media.

Putin,infine,ha attaccato tutto l’Occidente,moralmente decadente, che parla di famiglie arcobaleno e diritti civili.

Perché non ci sono manifestazioni sotto ambasciate e consolati iraniani e russi?