Ha vinto l’estrema destra della Meloni,tutto il resto è secondario.
Il dato saliente è che Fdi,che una volta si chiamava Msi,approfittando delle divisioni del centro sinistra che si è suicidato da anni più per interessi di potere elettorale,che per scontri di nobili ideali, ha messo in cassaforte il 26 per cento dei voti.
Risultando il primo partito di estrema destra schiettamente reazionario ad andare al potere dopo il 1945.
Non ci sono scusanti né per il PD,che forse dovrà esonerare Letta, né per il movimento cinque stelle che è andato bene,ma che hanno oggettivamente spianato la strada alla estrema destra non accorpandosi nel segno della Repubblica antifascista.
Salvini con la sua figuraccia epocale ( 8,5) e Berlusconi sono diventati garzoni di bottega di Giorgina, che, come da protocollo istituzionale, dovrebbe diventare la prima donna presidente del Consiglio.
A spostare la maggioranza degli italiani di centro destra all’estrema destra e’ la crisi indefinita del sistema politico,ma soprattutto un’emergenza economica e sociale che ha causato in questi anni rancori,rabbie, soprattutto verso una sinistra, di fatto latitante che non intercetta più gli ultimi.
Ogni tanto ritorna la Repubblica di Weimar in salsa italiana.
Nel senso che è sacrosanto sparare sul centro da sinistra ( su Draghi e Letta) se hai però un ‘ opzione di sinistra.
Non nel parlamento,ma nella società.
Se no finisci a destra,estrema.
Così il che Guevara italiota è ora un avvocato di talento che ha frequentato tutti i tavoli, un politico che con la tradizione storica della sinistra non c’entra una mazza.
Meno male che Giuseppi c’è,soprattutto per la resistenza sul reddito di cittadinanza,che a questo punto non è poco.
Lui comunque ha salvato la pelle ad un movimento dimezzato.
Voto libero in libertà,e l’astensione rimane nei parametri europei anche se il 63,1 per cento è sotto di 10 punti dal 73 delle elezioni politiche del 2018.
Di Calenda e Renzi ne parleranno molto quelli che con il bilancino del farmacista valuteranno le possibili alleanze a Montecitorio e Palazzo Madama.
È il flop della presunzione e della decenza di un riformismo possibile.
Mister B,vince sempre,le sue aziende sono sempre salve.
Rizzo chi? E qui si stappano bottiglie di gassosa .
De Magistris pure,e qui dispiace perché conosco tante bravissime persone di sinistra che lo hanno votato.
Alla fine: il centrodestra con il 44 per cento schianta il centrosinistra al 26 per cento,Mcs al 15, Lega e Fi sul 9,Azione al 7.
Sinistra italiana e Verdi al 3/ 4 per cento eleggono Ilaria Cucchi,il PD è il primo partito a Milano.
Non basta.
Orban, Le Pen, e il figlio di Bolsonaro si congratulato con la Meloni.
Il che dice tutto.
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