Nelle campagne elettorali la democrazia,si dice, raggiunge l’apogeo delle libertà.
Questa tornata elettorale, però,si presenta nella sua cruda realtà: un sistema in profonda crisi chiama i cittadini a votare con un sistema iper maggioritario e con liste bloccate.
Così secondo gli osservatori di varie ideologie e religioni di bottega,il mercato della democrazia e’ inflazionato di promesse,di cose che mai saranno realizzate.
Mario Draghi ,ad esempio sembra sia stato solo al servizio della banalità dei poteri forti.
Peccato,poi,che tutti lo invochino come Salvatore delle casse pubbliche. ( Vedi decreto Aiuti bis).
Una pletora di rivoluzionari e parolai alla giornata pensa che il voto possa cambiare l ‘Italia.
Sono balle, perché senza un punto di vista di riformismo radicale,iniziando da salario minimo,tassa sugli extraprofitti, aumento dei salari, espansione dei diritti civili ( cose che vengono fatte in Germania,Francia,Spagna normalmente),si dà il caso che il solo cambiamento sarà quello della fiamma tricolore a Palazzo Chigi.
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La classe politica sta girando l’Italia in kermesse noiose per raccogliere adesioni,consensi,simpatie che li porti ad un 25 settembre di speranze per nuovi seggi in quel parlamento,tanto criticato a parole dagli stessi parlamentari, incapaci pure di votare un presidente della Repubblica condiviso.
Così il mischione delle risse fa della campagna elettorale solo una gazzarra isterica di contenuti sbiaditi,portati avanti soprattutto dalle solite promesse di riforme strutturali che mai verranno realizzate.
La notizia è che i programmi dei partiti,quasi eguali nella sostanza generica,hanno scatenato all’ interno di ogni partito una guerra civile per attribuirsi i seggi migliori.
Così anche con l’adesione di Gina Lollobrigida alla lista di Ingroia,la rivoluzione culturale ha raggiunto l’apogeo, non sconcertando più di tanto,visto che si sono stati presentati eserciti di vecchie glorie convinti di essere il nuovo che avanza.
Hanno tutti ragione ovviamente.
Siamo di fronte ad una classe politica che si auto assolve facilmente,tutto il resto è demagogia e populismo.
Casini vs Sgarbi a Bologna,un derby di centro destra, o no?
Eppure il PD crede che Casini sia l’usato sicuro,come lo era per Berlusconi e Fini.
Sinceramente preferisco votare in senso lato chi fa il suo da una vita,senza presunzione e ignoranza da vendere.

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