Dopo l ‘Istat, che ha accertato che il reddito di cittadinanza ha salvato un milione di persone dalla povertà assoluta,ora tocca all’Eurostat sottolineare che i lavoratori italiani sono sempre più poveri.
Così mentre la destra con la flat tax al 23 o 15 per cento riporta la ricetta dell’edonismo reaganiano in circolazione,con la teoria che se abbassi le tasse ai ricchi questi investono in posti di lavoro generalizzando la ricchezza ( balle come dice la storia), la sinistra rimane al salario minimo,alla difesa del reddito di cittadinanza,passando per parassitaria e assistenzialista.
La storia è da tempo che si è rovesciata: i milionari,i miliardari,i le grandi banche,i capitalisti in genere sembrano vivere in un mondo a parte dove la forza lavoro conta poco,crea ricchezza solo se non si lamenta,diventa virtuosa solo se chiede spiccioli per pluslavoro e plusvalore:soldi per consumare quanto basta.
Un lavoro onesto in un mondo anche corrotto,questo il principio che dovrà animare il futuro dei giovani nel quale la meritocrazia diventa lotta per la sopravvivenza del proprio status.
Se invece si chiedono diritti,riduzione di orario, rispetto dei contratti è solo l’ultimo lembo di comunismo che si contrappone al progresso degli uomini liberi,forti,liberali alla Briatore,alla iconografia del primato della ricchezza che non conosce debolezze sulla strada dei profitti.
La costituzione italiana vilipesa nel primo articolo che si fonda sul lavoro avrebbe bisogno di una rivoluzione: la repubblica italiana è fondata sul capitale senza patrimoniale su profitti miliardari.
Vedi extraprofitti Eni?

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