Ha 101 anni e non li dimostra.

Parliamo di Edgar Morin, l’ultimo grande intellettuale democratico,libertario,antifascista,anti capitalista del secolo scorso che ha voluto scrivere un libro manifesto dal titolo “Svegliamoci”.

Edgar Morin,nato nel 1921,sociologo francese,accademico prestigioso di Francia e famoso nel mondo per i suoi saggi, in un’intervista sulla Lettura del Corriere ha ribadito cose semplicissime e insieme belle e (pre) potenti.

Solo una sinistra libertaria socialista può battersi contro una dittatura del denaro ,per un umanesimo non sopraffatto da odio e violenza, contro l’ onnipotenza del profitto,e soprattutto contro il nazionalismo reazionario, ed escludente dei sovranismi fascisti .

Niente di nuovo?

Forse,anche se il monito di “svegliarsi” per Morin significa ripensare alla socialdemocrazia in crisi,osteggiata non solo da destre xenofobe,ma diremmo, anche da sinistre così timide che non hanno più la forza di ribellarsi.

Adoprando un pensiero critico che faccia dell’arma della critica un processo di liberazione.

Come in Cile,in prospettiva in Brasile, nell’America Latina dove vi sono nazioni pronte ad affrancarsi dall’imperialismo americano,ma anche a disdegnare le autocrazie russe e cinesi.

Stare con l’Occidente, sempre secondo l’intervista di Morin al Corriere, vuol dire fare riferimento alla rivoluzione francese,ma soprattutto all’umanesimo della sinistra.. all’illuminismo della ragione kantiana.

Che scompare da ogni idea di cambiamento,soprattutto in Italia dove la sciatteria gioca per destabilizzare il quadro istituzionale: il rimborso per le spese elettorali e un posto nell’uninominale.