L’elogio dell’Istat al reddito di cittadinanza ha spiazzato i virtuosi e probi cittadini, che pensano che bisogna abolire il sussidio vergognoso dato ai parassiti nullafacenti.
I quali rifiutano il lavoro,visto che i salari in quasi tutti i settori sono fra i più bassi d’Europa.
L’Istat ha certificato che dal 2005 a oggi si è passati da 1.900.000 poveri a 5 milioni e mezzo: dentro ci sono minori e giovani.
E appunto ha messo nero su bianco che il Rdc ha salvato dalla povertà almeno un milione di italiani.
Niente di nuovo,si dirà, perché la povertà di milioni di cittadini,soprattutto al Sud, è strutturale da sempre alla way of life del Belpaese, famoso per le sue disuguaglianze dall’Unità in poi.
E il disprezzo verso la povertà,che costituisce un vero tratto dominante del padronato alla Briatore e compagnia” contante”che considerano la povertà un fatto individuale e non sociale e politico, fa parte del neoliberismo da pezzentume culturale di certa classe dirigente.
Briatore,un innominabile per qualunquismo e sottocultura,ha gridato al terzo mondo quando è mancata l’acqua alla Crazy Pizza di Roma locale del circuito billionaire.
Ha ragione,peccato che il terzo mondo nel lavoro sia presente perennemente anche in altre parti d’Italia dove la pizza costa 4 euro e non 65.
Naturalmente a Briatore e alla banda della ricchezza come apogeo dell’esistenza il reddito di cittadinanza infastidisce .
Sul mercato del lavoro i giovani devono arrivare con la canna del gas a portata di mano.
E lui,per bontà insita nel DNA di una borghesia che in fatto di diritti sul lavoro fa piangere l’Europa, i suoi dipendenti se li tiene stretti.
Sono degli sfigati,dei falliti secondo il nostro,ma il suo cuore li salva dal Rdc.
Il Briatore, ama domandare sui social quanti posti di lavoro abbiano creato i sindacati.
A parte il fatto che i sindacati non sempre esistono per creare posti di lavoro,ma casomai per tutelarli,la domanda dice tutto del becero qualunquismo dei liberal fascisti italiani.
Il comitato centrale dell’Istat però è pieno di comunisti.

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