I ballottaggi di ieri per le comunali hanno confermato,non poteva essere diversamente,che l’astensione è ormai il terzo polo della Kermesse elettorale.
Alla fine ha votato il 41 per cento: ha vinto il centrosinistra con risultati sorprendenti a Verona e Catanzaro.
Rotolano nell’indifferenziato personaggi che erano considerati uomini della Provvidenza, veri giganti della polis.
Certo questi risultati non pesano a livello nazionale più di tanto.
Ricordiamo però che Renzi raggiunse il 40 per cento all’Europee,Salvini il 34 per cento ai tempi del Papeete,Grillo il 33 per cento alle ultime politiche,Conte fu l’uomo della Provvidenza durante il Covid,Di Maio il killer della povertà ect.
Gli uomini che hanno tentato comunque di uscire dalla stagno dell’immobilità,osannati da milioni di elettori, considerati di volta in volta condottieri delle varie repubbliche,sono caduti nello stesso stagno senza gloria.
La caduta dei Cinque stelle,poi, determinata anche dalla scissione, mette in libera uscita milioni di voti.
Domanda:andranno verso il centrodestra o verso il centrosinistra?
Di Maio è stato chiaro: il suo giro di valzer che lo ha portato dai Gilet Gialli all’appoggio del governo Draghi, lo pone fra gli Zelig della politica.
Ma pure Salvini amico di Putin non scherza, così come Renzi che ormai è un politico sì accorto, ma diventato un azzeccagarbugli di centro .
Quello che unisce la caduta degli dei della cronaca parlamentare è stupefacente.
Soprattutto Salvini,Grillo,Di Maio, che in questi anni hanno vomitato su tutto quello che non era in linea con il loro “elaboratissimo”pensiero, ora piangono per gli insulti che li inseguono anche quando dormono.
I Cinque stelle credevano di aver trovato nella pseudo ideologia di Diba e Grillo lo spirito della rivoluzione populista.
Nonostante i fallimenti credono con presunzione di essere entrati nella storia.
Certo, il reddito di cittadinanza,il limite dei due mandati,la riduzione dei parlamentari non puoi metterli nella spazzatura della reazione.
(Così come per Renzi i piccoli passi sui diritti civili non sono da buttare).
Ma c’e anche una storia fatta di menzogne spudorate,voltafaccia,interessi personali: tutto l’armamentario della cattiva politica e’ ritornata come un boomerang sulla capoccia dei cultori delle verità terrene stellate.
I giudizi al veleno dei Cinque stelle vs. le istituzioni,( celebre lo stato di accusa vs.Mattarella),quando erano in auge, sono tristezza allo stato ontologico.
Ora che gli elettori fuggono,i toni si sono abbassati al filo di voce dei perdenti di successo che aspettano comunque di finire la legislatura per la pensione,come tutti i peones del parlametarismo.
Hanno seminato,a volte, i Cinque stelle,sempre la Lega, un odio ottuso, più esistenziale che politico, più straccione che violento.
Sono stati anche importanti nell’aver catalizzato rabbie e rancori,ma anche proteste sacrosante contro le ingiustizie sociali,solo però con spumeggianti gazzarre parlamemtari.
La normalità della stanza dei bottoni ha partorito la banalità delle poltrone,niente di nuovo,ma non chiamatela Storia.
Ora che in vista dell’ennesimo autunno caldo il minacciare di andare alle elezioni anticipate è solo un bluff, il governo Draghi e’ tranquillo.
È cronaca spicciola parlamentare, che non ha bisogno di essere spiegata: alla fine, dice il popolo, sono tutti eguali.
E l’astensione lo conferma.
Il PD sembra salvo dalla caduta generale,ma l’ottimismo e ‘ ridicolo,la Meloni rimane il primo partito anche se perde le elezioni comunali.
Il nuovo centro dovrebbe trovare casa in Renzi,Di Maio,Calenda,Radicali,Forza Italia.Beppe Sala e chi ne ha più ne metta
Comunque i rivoluzionari populistii a parole sono stati alla fine dei grandi conservatori…dei propri interessi.
Davvero questa volta però la storia siamo noi..cani sciolti, che non vogliamo padroni, perché non siamo animali da politichese.

27 giugno 2022 at 16:24
I 5s scontano la mancanza di una reale identità politica, conseguenza di un vuoto culturale che non poteva venire compensato dal proposito di moralizzazione che ha procurato loro tanti consensi iniziale. Né conte ha saputo risolvere tale mancanza di identità impegnato com’è ad annusare il vento da seguire. E c’è pure chi auspica il recupero di di Battista, come dire invocare un effetto salvifico dal nulla.
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