I quattro cavalieri dell’Apocalisse che raffigurano Carestia,Morte,Pestilenza e Guerra sono la vulgata pop dell’esegesi biblica che dovrebbe anticipare il Giudizio universale.
E da pandemia in poi,con la guerra in corso,con la carestia probabile in Africa,con sorella Morte come compagna, sembra che il mondo sia giunto alla resa dei conti.
Apri il telefonino,come una volta Adriano Celentano apriva il giornale in Mi 7a, e leggi che il Covid sta colpendo ancora( Pestilenza),che in Ucraina le vittime si moltiplicano ( Guerra),che mancherà riscaldamento e grano etc ( Carestia), che tutto questo porterà al buio della Morte per peccatori universali,ma soprattutto occidentali.
Dire che si sta culturalmente esagerando nel pessimismo e nel catastrofismo è forse osservazione pertinente.
Cosa avrebbero dovuto dire i miei nonni e i miei genitori passati per due guerre da 70 milioni di morti, da un influenza della spagnola di due milioni di morti nel 1919,da una fame che accompagnava l’intera umanità,da una vita di sacrifici oggi inimmaginabili.?
Si credeva che l’Apocalisse fosse scomparsa dalla nostra civiltà,che l’indigenza,la malattia,la fame e la guerra fossero state assegnate per capriccio degli DEI a chi sta fuori dalla sfera rotonda della verità parmenidea 2.0: la rivoluzione di internet,la più potente di qualsiasi rivoluzione scientifica conosciuta.
Eppure se la terra non beve causa siccità noi non mangiamo,se non arriva il grano pure,se non arriva il gas siamo al freddo: se la natura non ci viene incontro gli uomini possono fare ben poco per evitare la Morte dalle crisi ambientali da essi procurate
I 4 cavalieri dell’Apocalisse non hanno bisogno di essere accompagnati da complottisti paranoici,da psicopatici suicida collettivi.
Pensare meno a se stessi,forse è già un modo per rendere zoppe le sciagure in arrivo .
Fermarsi,riflettere,pensare,soccorrere,aiutare,aprirsi,non discriminare…
Tutti lo sappiamo,la rivoluzione sta nel metterlo in pratica veramente.

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