Quelli della band P38 che il primo maggio hanno osannato le Br in quel di Reggio Emilia sono stati cancellati dal calendario di ulteriori performance.
Dovevano esibirsi al circolo Magnolia di Milano oggi 27 maggio,ma la stella a cinque punte, l’apologia del delitto Moro,i volti mascherati hanno fatto sì che gli organizzatori della serata sospendessero il concerto.
La Digos sta indagando sull’accaduto,ma al di là del cattivo gusto e di qualche denuncia non si può andare.
I suggestionati,con decenni di ritardo dal mito della guerriglia brigatista,che in Italia,non dimentichiamolo,a differenza della Germania o Francia ha avuto un seguito di massa,in fondo fanno un brutto spettacolo.
La cosa più misera e’ che,pare,durante lo show venivano pure vendute magliette e gadget sulla lotta armata.
Giorgio Bocca scrisse che c’erano più aderenti alla lotta armata negli anni settanta,che all’inizio della lotta resistenziale nel 1943,Sergio Zavoli con la notte della Repubblica ne spiegò le ragioni storiche,Francesco Cossiga voleva concedere pure l’amnistia..
Insomma tutt’altro che un rozzo spettacolo di pessimo gusto può ricordare quelle vicende,né in senso critico, né in senso culturale, né in nessun senso.
C’è da chiedersi piuttosto perché l’ingiustizia sociale,lo sfruttamento,il fascismo latente,il golpismo strisciante di una parte della classe dirigente italiana abbiano partorito un fenomeno che ha coinvolto un periodo di dieci anni della mia/ nostra esistenza.
Consiglierei agli appassionati del C’eravamo tanto armati di andare a vedere Esterno notte di Marco Bellocchio,imparerebbero a rispettare il passato,che non può passare solo in deliri da osteria.

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