Brano tratto da 1939 -1945 il racconto della guerra giusta VOLI

Una guerra giusta è una bestemmia.
Eppure ci voleva una sporca guerra, una guerra perfida e cattiva, magari con l’uso di una bomba atomica che è pur sempre figlia dell’anti- fascismo per salvare il mondo.
Non è uno slogan, né una facile retorica sulla vittoria della democrazia. “solo la temporanea e insolita alleanza del capitalismo liberale e del comunismo, che si coalizzarono per autodifesa contro la sfida del fascismo, salvò la democrazia, infatti la vittoria sulla Germania hitleriana fu ottenuta, e poteva essere soltanto ottenuta, dall’Armata Rossa.
Eric Hobsbwam, Il secolo breve

E ancora: “(…) si è ormai generalmente d’accordo sul fatto che il teatro bellico decisivo sia stato il fronte orientale, poiché senza la resistenza sovietica è difficile immaginare come il mondo democratico sarebbe riuscito a sconfiggere il nuovo impero tedesco…il grande paradosso della seconda guerra mondiale…. la democrazia fu salvata dall’impegno dei comunisti.”
Richard Overy, La strada della vittoria

Armata Rossa e capitalismo, democrazia e comunismo, termini naturalmente inconciliabili, addirittura antitetici per come è stato ed è il mondo.
Il mondo, nel suo irrinunciabile bisogno di pace e civiltà è stato salvato dall’antifascismo che ha messo insieme una sorgente di valori che ha determinato la nascita di una nuova era dell’umanità e la sconfitta del Male Assoluto.
Disse Kennedy all’università di Washington il 10 giugno 1963: “…nessuna nazione nella storia delle battaglie ebbe mai a soffrire più di quanto soffersero i russi nella seconda guerra mondiale.
Almeno venti milioni di persone persero la vita.

Innumerevoli milioni di case e cascinali furono dati alle fiamme saccheggiati. Un terzo del territorio (europeo) del paese, comprendenti quasi due terzi delle industrie, venne trasformato in deserto.
La seconda guerra mondiale, è stata una guerra internazionale perché “l’opposizione fra forze fasciste e antifasciste era interna ad ogni società” (Hobsbwam, Secolo breve).
Winston Churchill, De Gaulle, Stalin, Roosevelt erano una “poltiglia” dal punto di vista ideologico: il loro fronte unito contro Hitler, Mussolini, il clerico-fascismo, il razzismo, l’ideologia di morte fu vincente.
Scrive sempre Hobsbwam che il “fascismo è guerra”, che il fascismo internazionale portò morte e distruzione in tutto il mondo se si eccettua quei paesi che rimasero neutrali.
Di quegli anni che cambiarono il mondo tanti valori positivi sono andati perduti, tanto si è scritto, molto si è cambiato nel novero delle interpretazioni.
Non c’è da aggiungere più nulla
Ma poi c’è sempre qualcosa da ricordare, non solo ai più giovani, molte volte ai più vecchi che non hanno vissuto nessuna guerra. La mia generazione la guerra l’ha sentita raccontare dai genitori.
E ne porta ancora le tracce.
Queste tracce, o anche cicatrici, non possono essere cancellate.
A 80 anni di distanza si può dire che il mondo in quei sette anni scomparve.
Scomparve la civiltà, il senso della pietà e dell’appartenenza al genere umano.
Una cosa è rimasta. La guerra dei 55 milioni di morti è stata apocalittica quanto decisiva per le sorti dell’umanità.
La civiltà, la convivenza, la democrazia, il liberalismo e anche la parte positiva del socialismo dei diritti dei lavoratori sono stati salvati da una guerra santa, l’ultima guerra santa e religiosa della storia dell’umanità. Una guerra giusta, antifascista nel senso di un valore assoluto che non può essere scalfito da negazionisti criminali, né da opportunisti di vario colore.
La salvezza del mondo è stata pari alla spietata determinazione dei vincitori.

7 ANNI, 2174 GIORNI.

Il racconto della guerra giusta VOL.I