Sono giorni bestiali e tristi per tutta Europa, ora che la guerra è esplosa a Est del continente dove è iniziata la seconda guerra mondiale nel 1939.
Quando ti senti dire “ma voi dove eravate quando i neo nazisti ammazzavano i russi nel Donbass, si può rispondere sempre che chi stava con l’antifascismo c’era, eccome.
E anche prima c’era,pur a costo della vita.
E poi continuare con ” ma voi nella quotidianità pensate sempre alle guerre vs. i tibetani,vs.le minoranze dell’Amazzonia,verso gli juguri musulmani in Cina,verso le minoranze cristiane in Africa.”?
Polemiche secondo me idiote, contrapposizione ideologiche da perdigiorno…
Questa guerra colpisce tutto sommato anche la nostra presunzione che faceva del covid una guerra mondiale,con un” noi” vaccinati e “loro”no vax che non comprendeva sfumature,ragioni altrui..
La proibizione di andare al ristorante, “io resto a casa”,la retorica da anime belle, l’odio verso il no vax che si prendeva del disertore: pattumiera della banalità.
La discussione, o meglio la guerriglia delle idee, leggendo i social significa tante cose: passione,sconcerto, voglia di dire la propria. rancore, acrimonia, malafede,generosità, altruismo: tutte le umane passioni sono presenti nell’opinione pubblica.
Particolarmente furiosi sono i combattimenti parolai sulla antinomia se stare dalla parte di Putin o Zelensky ,ma pure sul fatto che ad un certo punto le parti si sono invertite.
Stare con l’Ucraina significa stare coi nazisti e gli americani,stare con Putin con gli antiamericani,secondo vulgata del qualunquismo.
È una logica binaria,paranoica.
E poi le domande di rito: bastano le sanzioni?
E basterà la mediazione della Cina?
Perché la speranza di un pace immediata si scontra con le sanzioni alla Russia, gli armamenti portati all’Ucraina fanno dire ad una parte dell’opinione pubblica che anche l’Italia è in guerra,i colloqui di tregua fra le parti preparano la continuazione della guerra,i corridoi umanitari sono una strada per il patibolo.
Aveva ragione Hegel a scrivere che” la guerra di tutti contro tutti è il corso del mondo”, la storia è un mattatoio.Il che non vuol dire contare i massacri dei nemici senza dimenticando quelli degli amici.
Coerenza e realismo.
In qualche modo, si dice bisogna uscirne: il gridare alla pace ne è il presupposto.
Pertini nel 1978 ricordo’ “svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai”,un vero inno alla pace.
Il problema è che abolire le armi ora con dpcm non è possibile, e non lo è stato mai.
Vorrebbe dire abolire il denaro, la proprietà privata, tutte utopie nobili,ma che si fermano all’Isola che non c’è, se oltre alla ragione, non c’è una forza morale e civile superiore al militarismo.
Sandro Pertini voleva significare il lavorare per la pace,costruire la pace, che è un’altra cosa.
Non si sa se geniale sia andare verso altri lidi ideali,oppure resistete oltre la evidenza.
Mi riferisco nel credere che l’armata di Putin sia comunque la testimonianza di una irriducibile visione sovietica della vita con le bombe a grappolo che volano su Kiev,i tank che solcano le strade,le bombe sulle centrali; fino ad arrivare alla denazificazione sul campo,al posto del Reichstag, il palazzo presidenziale ucraino.
Oppure una riedizione di un nazionalismo tragico,senza futuro,un’ avventura di una superpotenza nucleare che non vuole la Nato alle porte,ma nemmeno il minimo di democrazia in casa con la repressione sempre in atto.
Quelli che restano lì,in trincea per delega social,sicuri delle ragioni dell’ aggressore sono geniali senz’altro: piegano la storia all’interesse della propria egoita’ gruppettara,si diceva una volta.
È ideologia ,astratta perché non guarda in faccia alla sofferenza di chi sta sotto le bombe.
Le ultime narrazioni che prospettano un cessate il fuoco si sono dileguate nella quotidiana carneficina.
Le guerre di oggi sono un futuro che sa di passato, basta tifare sui social,ammazzare con la diffamazione intere popolazioni,ricordare i cimiteri delle singole etnie,prendere foto di bambini e donne violentate dalla guerra: tutti hanno ragione a dire che la vita e la storia sono ingiuste.
Le badanti ucraine, quelle che per vivere puliscono gli anziani occidentali nelle parti più intime, sono nazifasciste?
E le loro lacrime per i figli che partono per il fronte sono solo il vittimismo di madri naziste?
La ricerca della pace passa attraverso la giustizia sociale,il dire no al razzismo, all’omofobia,al lavoro di milioni di schiavi.
Poi ognuno metta pure la bandiera al suo stato d’animo.
Rispettando quella della coscienza normale,kantiana della pace perpetua come fine del sommo bene.
Ma, è una preghiera,non pretenda di avere una ragione assoluta,davanti ad una tragedia assoluta.
Chi fino a tre settimane fa voleva mettere fuori legge i no vax oppure insultava i sì vax senza se e senza ma,oggi discetta al caldo sulla legittimità di aiutare il popolo ucraino, o Putin o la Nato o l’Europa.
L’Italia è in guerra si dice, ma non è vero, è un’esagerazione emergenziale, così che la politica possa dire sempre “abbiamo altro da fare.”
La retorica nazionalista dell’armiamoci e partite è sempre in prima linea anche in Italia.
Poi c’è sempre il rammarico per come sia cambiato il mondo in due anni, cose impensabili, ed è inutile fare quelli dell’io l’ avevo detto, perchè non è vero.
Non è vero che le guerre sono sempre il frutto solo di egoismi.
È peggio,tutti lo sappiamo,ma riandare ogni volta a Caino e Abele non salva nessuno.
Nemmeno se stessi
Avevo scritto che Trump e Putin erano due facce della stessa medaglia,contro l’Europa,contro i diritti civili,contro le minoranze,contro tutto ciò che sa di democrazia e socialismo.
Bisogna ripeterlo ogni volta che si parla di Ucraina.
E quando si parla di Ucraina bisogna pure ricordare la carestia procurata da Stalin per colpire i kulaki negli anni trenta, le SS ucraine collaborazioniste feroci e criminali nel massacrare gli ebrei e i comunisti nel 1941, e non dimenticare i battaglioni del 2014, veri neo – nazisti nazionalisti contro gli abitanti del Donbass.
Per Trump Putin è un amico geniale, per Salvini l’uomo migliore della terra,…..
E i bambini ucraini intanto bisogna nasconderli nelle fogne,ha detto una maestra di Kiev.
Scommetto che c’è già pronto lo slogan dei rossobruni,le vere e uniche carogne di questa guerra.

Rispondi