È da quando ho cominciato a insegnare (1977), che sento dire che il sistema scolastico è in crisi.

Istituti fatiscenti,abbandono scolastico,riforme dei programmi mai attuati pienamente,scuole di periferia abbandonate, stipendi da fame ai prof.:in 40 anni di insegnamento il leit motiv non è mai cambiato.

Tanto che è diventato un luogo comune.

In questa settimana,poi,la diffusione di Omicron ha messo “sotto attacco” la scuola in ogni ordine e grado,mai così tanti contagi fra studenti,maestri e professori.

E sì che,come sostengono anche parecchi esperti, ci sarebbe la possibilità di monitorare tutti quelli che entrano a scuola attraverso medici scolastici e presidi sanitari.

Paura della Dad,paura di una presenza insicura,studenti sempre più frastornati da protocolli che cambiano di giorno in giorno:kaos,insomma,come sempre quando si deve decidere della vita delle giovani generazioni.

E vero che dalla Francia,dalla Germania e dall’Europa in genere,arrivano notizie di migliaia di classi in Dad,ma lì per la scuola si stanziano fondi che noi ci sognamo; come viene ricordato da destra,centro,sinistra etc.

Qui per parlare di scuola ci vuole la solita emergenza precari, bidelli, operatori scolastici, crolli di soffitti,oppure una bella pandemia ogni volta all’anno.

Patrizio Bianchi,ministro istruzione continua a ricordare che in un paese “aperto ” non si può tenere chiusa la scuola,ma non basta nemmeno aprire solo il portone.

Mario Draghi ha sottolineato che la Dad crea disuguaglianze.

Non ci voleva molto a capirlo,ma quanti soldi del Pnrr sono stati messi nella scuola?

I presidi ,i sindacati, pensano intanto che la scuola sia allo sbando di fronte a Omicron,mancano pure le mascherine ffp2.

Le polemiche si sprecano fra posizioni regionaliste e centraliste.

Sta di fatto che ogni governo da mezzo secolo giura che investirà di più in educazione.

Promessa che risulta balla spaziale,solo quando saltano fuori problemi di malessere delle giovani generazioni in età scolare come in questo caso

Ci vorrebbe un comitato di liberazione nazionale dall’imbecillità diffusa e dall’insipienza presuntuosa di parecchie autorità.

De Luca, governatore Campania, che ha tenuto chiuso materne, elementari e medie per un giorno, è stato ribaltato dal ricorso del governo:il solito impazzimento.

Se si vuole educare bisognerebbe che gli adulti mostrassero il buon esempio,anche con la scuola chiusa.

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