Finché la triade Denaro – Merce – Denaro1 sarà considerata condizione naturale e non storica dello sfruttamento e del profitto, il mondo das Kapital andrà avanti anche con la pandemia…anzi soprattutto con la pandemia.

La mia affermazione è la scoperta dell’acqua calda?

A sentire l’opinione comune universale il fatto che la merce,compreso il proletario,sia sempre più solo denaro è avversata come vetero marxismo,come propaganda ideologica fuori tempo.

Non è da oggi che il lavoro è visto solo come profitto per l’uno e sopravvivenza per l’altro, la dialettica servo – padrone ,dunque, non ha via di uscita.

Proprio il 31 dicembre del 1991 la bandiera rossa ammainata dal pennone del Cremlino segnava la fine di quello stato operaio che doveva essere il superamento della contraddizione fra capitale e lavoro

(Paradiso, però, che milioni di lavoratori occidentali non sarebbero andati ad abitare,per parlare schietto…)

La tragedia del socialismo reale fatta non solo di sfruttamento,gulag e stalinismo,ma anche di utopia,partecipazione collettiva,sacrifici inimmaginabili,primato del bisogno collettivo sul desiderio del privilegio individuale,ha lasciato vuoti i tanti cuori dell’umanesimo possibile.

Quando Vladimir Putin disse che voler restaurare il comunismo è da pazzi,ma non averne nostalgia è non avere cuore,forse disse la cosa più giusta della sua vita.

Per cui ,oggi, se hai bisogno di lavorare per vivere devi adeguarti a considerare il prossimo solo come un concorrente sul mercato della forza lavoro.

In considerazione del fatto che al mondo sono le minoranze bastonate a credere che l’altro sia un fine e non un mezzo.

Sembra poco,ma è anche il tutto di milioni o miliardi di vite.

Ed è per questo che ancora bisogna battersi,quasi come un dovere morale e civile.

Non nel nome di un partito unico repressivo e regressivo,ma nel segno di un mondo migliore che ci sarà.

Buon anno.