Il talk show,telecomandato dal main stream, ormai da anni dilaga su tutte le TV,con grande successo di ascolti.
Secondo i bottegai dello spirito,che nascondono lo spirito di bottega,il cittadino dovrebbe
essere convinto di alcuni stereotipi che deliziano il palato dello spettatore assuefatto al logos comune.
Ad esempio è stato detto che i Maneskin siano meglio del rock di qualsiasi band inglese e italiana degli anni sessanta e settanta.(Who o PFM ?).
Che la nazionale di Mancini sia stata la migliore di sempre,fino a disconoscere quella di Bearzot dell’ 82….
Che bisognava e bisogna stare con Draghi senza se e senza ma, perché senza di lui le banche chiuderanno.
Che dare la nocciolina della solidarietà a migranti,donne vilipese,disperati di ogni pianeta sia un dovere del palinsesto commenstibile,il compenso del parlare a vanvera su ogni problema.
Che essere per i vaccini anche per i bambini sia sfoggio di coraggio senza se e senza ma.
Questo e infinitamente altro è il politicamente corretto del conformismo di sinistra,che con la contrapposizione chiassosa della destra, forma un unicum di ecumenismo parolaio finto democratico.
Ad esempio, fra i tanti talk dell’offerta diseducativa spacciata per Kultur,ho avuto la disgrazia di vedere Carta Bianca,ultima puntata prima dell’attuale sosta.
Tempo fa il ritorno di Mauro Corona alla trasmissione della Berlinguer fece scalpore.
Costui,un Pico della Mirandola della narrazione televisiva ( è scrittore,drammaturgo,scultore,scalatore,filosofo..) aveva dato della ‘gallinella”alla Berlinguer in un delirio di onnipotenza da share.
Fu allontanato dal programma per manifesta presunzione di idiozia maschilista.
Poi è tornato alla grande con la sua saggezza montanara televisiva che fa audience.
Come in tutti i talk scoppiata l’ennesima rissa parolaia, si è assistito alla performance dell’arte della persuasione.
Ma est modus in rebus, diceva Orazio.
Intanto i filosofi sofisti dell’antica Grecia,persone serie, erano convinti che la verità non esiste.
Quando Protagora teorizzava che l’uomo e’ misura di tutte le cose voleva dire che non esiste una verità assoluta oltre la quale può andare la sensibilità empirica.
Gorgia, poi,anticipando i grandi retori e i grandi comizianti, sosteneva che e’ con l’arte della parola che si hanno in pugno le chiavi della città.
Insomma il sofista tramuta il discorso debole in forte con l’arte della persuasione.
Quello che oggi in maggioranza i politici,i guru del pensiero dominante,i clown del ragionamento tentano di fare solo per conquistare soldi,fama, notorietà,gettoni di presenza.
Ma sono così mediocri che il linguaggio, che loro chiamano di verità, è solo un contrabbando di luoghi comuni spacciati quali verità bibliche.
L’arte della persuasione populista qualunquista vuol essere un elisir di originalità.
È invece un cedimento alla sottocultura di massa.
Anche se la contrapposizione sofistica e non dialettica si presenta come approfondimento al servizio del pluralismo e democrazia.
Peccato,scontato.
NB, i gusti non si discutono,ma l’aria fritta passata per informazione, sì.
Chi è senza peccato scagli la prima menzogna…

Rispondi