Lo sapevano anche i sassi che durante le potreste dei detenuti nel marzo del 2020 nelle carceri italiane vi è stato un massacro degno dei lager di Al Sisì, nelle quali è stato ucciso Giulio Regeni.
Adesso che i testimoni oculari cominciano a parlare delle torture a cui sono stati sottoposti i carcerati che si erano ribellati il 9 marzo a Modena alla possibilità di infettarsi mortalmente, perché chiusi nelle loro celle, siamo alla solita,cinica,feroce,fascista e mafiosa omertà italiana.
Nelle prossime settimane verrà presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo da parte di chi ha assistito alla mattanza di quei terribili giorni.
Fatti spogliare,messi contro il muro,picchiati selvaggiamente fra gli applausi di Salvini e Meloni,i detenuti hanno sputato il sangue come cristi in croce.
Una madre di un detenuto ha raccontato come suo figlio, che non partecipava alla rivolta, sia rimasto perennemente leso dalla bastonatura dei vari reparti di polizia giudiziaria.
E così chissà quanti.
Quando alcuni politici parlano con retorica e sicumera della costituzione antifascista,meglio non sentirli.
La reazione sarebbe micidiale,nichilista non da parte dei cattivi,ma da chi ha sete di giustizia.
Faccio notare che l’inchiesta su quella giornata e sui decessi è stata archiviata a giugno.
Sottolineo che pure il prof.Valerio Onida,Presidente emerito della corte costituzionale, abbia sottoscritto il ricorso sulla archiviazione presentato dagli avvocati.
Adesso siamo tutti curiosi di vedere come andrà va finire.
Non è per caso che la nostra democrazia e’ seriamente in crisi.

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