Walter Veltroni sul Corriere della Sera ha chiosato la grande astensione e la bassa affluenza alle amministrative delle grandi città con un concetto che ha la sua giustificazione politica e culturale.

Secondo il Nostro,il disamore verso le elezioni è disamore verso la democrazia ( anche Meloni ha detto la stessa cosa).

Troppi like sui social, troppe liti, troppe gazzarre, la perenne campagna elettorale, nessun progetto a lungo termine hanno portato al naufragio del suffragio.

Tutto bene, tutto giusto, tutto già narrato da almeno un decennio.

Però giustificare una botta astensionista di questo genere enfatizzando i guasti connaturati alla tecnologia invasiva del consenso o dissenso on line forse è riduttivo.

Come, proprio un estimatore della democrazia americana non si è mai accorto della affluenza limitata alle elezioni negli States?

Non si accorge che la ggente oltre a vivere di grandi progetti ( quali?) quando deve fare i conti con i grattacapi quotidiani se ne frega dei social e guarda al sodo: i minatori del Michigan votano il carbone di Trump perchè garantisce loro un posto di lavoro, oppure non votano.

Così in Italia se i Casamonica ti promettono una casa magari voti casa Pound, Forza Nuova, e pure la Meloni.

Il popolo è sovrano a intermittenza:pronto a diventare plebe con il cappio della giustizia contro i migranti ad esempio, ma anche solidale,altruista, disponibile sul piano sociale nel volontariato.

Siccome anche il centrodestra non riesce a mantenere la coerenza delle promesse,se non contro qualcuno,la disaffezione verso il clownesco sovranismo italiota può essere momentaneamente percepito come astensionismo diffuso di destra.

Ma Walter Veltroni cosa ci dice sull’astensionismo di sinistra, sulle centinaia di migliaia di persone normali che sono stanche proprio delle parole d’ordine del pensiero del sinistrese corretto, che però non hanno riscontro nella qualità della vita dei più bisognosi.?

Con l’incoerenza della classe politica,dice il silenzio assordante dell’astensione.

Se in una casa popolare l’amianto ha fatto danni nonostante le assicurazioni dei politici,se per una donna al Sud è difficile trovare un lavoro, anche se ha studiato con sacrificio, non puoi dire che la rabbia che si tramuti in astensione ,non sia una risposta democratica normale al disagio.

Se milioni di nuovi proletari sono fermamente convinti che la politica è vuota perché è piena di politici avventurieri, tutti qualunquisticamente eguali nel tornaconto personale, puoi dire che la democrazia italiana sia moribonda proprio per le sue patologie mai risolte.

E non basta dire che per riprendersi i territori sia sufficiente presentarsi al mercato rionale ogni tanto con volantini e gadget.

E tra le forze che avevano giurato di non allearsi mai,( segnalato da Walter come motivo di disaffezione) c’è pure il Pd al governo con la Lega che ha preso un sacco di voti,del 50 per cento votante.

Oltre il Pd , però,c’è un mondo che va in strada, partecipa, si organizza resiste, si inventa qualcosa senza bisogno poi di autogratificazione parlamentare comunale,ad esempio.

In altre parole;la democrazia scema quando la transizione ecologica non toglie l’amianto dalle case popolari e quando donne e uomini faticano a trovare un lavoro decente dopo anni di sacrifici.

Se mezza Italia non va a votare è anche perchè i vari Veltroni per troppo tempo hanno visto il popolo con la paternalistica visione che tutti sono buoni, democratici, europeisti se non rompono troppe le scatole.

Walter si guarda allo specchio e spara alla sua immagine riflessa.