Domenica e lunedì si vota per le amministrative in 1000 e passa comuni italiani per 12 milioni di elettori.

Roma,Milano,Bologna,Napoli, Trieste; Siena per le supplettive dove si presenterà Letta, Regione Calabria con de Magistris:tutto pronto per le grandi maratone televisive post elettorali.

I sondaggi danno il centrodestra in affanno per la spaccatura all’interno della Lega e per la difficoltà di trovare candidati autorevoli, a Milano e Roma soprattutto.

Parola di Giorgetti.

Salvini e Meloni e Tajani , apparentati dall’ anticomunismo di maniera, come capita ad ogni elezione, nonostante fratture e divisioni a destra, promettono un “credere, obbedire ,combattere.” non solo folcloristico..

Le elezioni amministrative, che rischiavano di essere finalmente amministrative, incendiate dai casi Morisi e dalla vergognosa sentenza vs.Mimmo Lucano ,hanno rimesso in pista il circo mediatico dei partiti che vogliono contarsi.

Ma per Salvini, che Ilaria Cucchi ha definito ufficialmente Sciacallo, e di cui l’ ipocrisia,la malafede, l’ arroganza sono sotto gli occhi di tutti, una batosta a Milano non sarebbe uno scherzo.

Rischia lo sboom dopo il boom.

I sondaggi per le elezioni comunali della grande Milano,dicono che sarà Beppe Sala e il centrosinistra a essere rieletti alla guida della città.

La Lega sembra in ritirata anche per il crollo del Bestiario,i Cinquestelle di Layla Pavone inesistenti,le sigle a sinistra delle liste per Sala irrilevanti,Paragone non va oltre il tre per cento,Forza Italia vivacchia sperando di federare le varie anime.

Ma Giorgina Meloni,e l’uomo dal grilletto facile Luca Bernardo, candidato per il centrodestra,sperano in un successo di adesioni che faccia capire che il centrodestra forzista moderato non c’è più senza il loro movimentismo reazionario di estrema destra.

E che bisogna schierarsi per il nazionalismo alla Marie Le Pen, almeno per contarsi insieme ai fascio leghisti anti – Giorgetti.

La grande maggioranza silenziosa che un tempo votava DC e poi Forza Italia, dovrebbe passare in buon numero a una riedizione soft del Movimento sociale italiano secondo auspicio dei Fratelli d’Italia milanesi De Corato,Fidanza,(autosospesosi per filmati filo -nazi),La Russa…etc.

De Corato,infatti,fascista di lusso dai tempi di Servello e Almirante,si è dichiarato quasi commosso nel vedere una piazza Duomo che assisteva al comizio di Giorgina di una settimana fa,ricalcando per adesioni e capienza l’adunata oceanica di Almirante nel 1972.

Negli anni settanta in tutta Italia per impedire le manifestazioni fasciste si mobilitavano migliaia di operai e studenti

Figuriamoci a Milano:la continuità di un personaggio repubblichino in piazza,mal si addiceva alla città medaglia d’oro della Resistenza.

Il passato che non passa dunque è il cavallo di battaglia di una parte di Fratelli d’Italia che si richiama con nostalgia agli eroici anni da guerra civile strisciante contro i rossi.

Bernardo,candidato poco credibile ma bravo medico,ha tenuto a ricordare che lui non incontrerà la comunista Rachete,figlia di miliardari che si diletta a salvare migranti e soprattutto che per lui fascisti e antifascisti sono la stessa cosa.

Una volta i fascisti a Milano non parlavano perché non potevano.

In piena strategia della tensione la giunta era guidata dal socialista Aniasi, partigiano antifascista.

Per la città del dopo piazza Fontana un comizio fascista in stile sanbabilino era una provocazione criminale.

Ora i conti se li facciano De Corato e camerati.

Se non fanno mutamenti sostanziali in senso democratico, ma sarà difficile riconoscere per i suddetti l’antifascismo come valore fondante, rischiano di avvelenare il clima politico con un’opposizione di puro neofascismo.

Non è per odio,ma per amore verso le idee di giustizia e libertà che a Milano per i fascisti non c’è posto.

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