Non è la prima volta che le donne manifestano molto più coraggio degli uomini che le sfruttano in Afghanistan e non solo.

L’espressione generica non induca in tentazioni qualunquiste e ruffiane sulla determinazione femminile verso la vita che si riassume nello spot “il futuro è donna”: merceologia del politicamente corretto trasversale che dura un giorno.

Le donne di Kabul ed Herat, sono scese in piazza in questi giorni,rischiando la vita, per rivendicare non solo i diritti civili, ma la possibilità di esistere.

Hanno trovato i mitra dei talebani ad accoglierle,i lacrimogeni,le sprangate.

Se si pensa che in Afghanistan il neo -governo talebano si accinge a cancellare l’icona femminile dalle vetrine dei negozi,a selezionare i colori che si possono indossare, a limitare l’uscita delle donne da casa ,si capisce quale carica rivoluzionaria abbiano quelle manifestazioni.

Se c’è sempre da imparare nella vita è il caso di cogliere il messaggio del movimento afghano:un altro mondo è possibile anche quando sembra impossibile.

E non si venga a farfugliare che il movimento democratico nei paesi fondamentalisti sia il parto della borghesia femminista occidentalizzata vs.i partigiani proletari anti neo colonialisti,come qualche intellettuale sostiene da casa sua..

Le suffragette,le scienziate,le dottoresse,le giornaliste,le intellettuali delle grandi rivoluzioni democratiche e socialiste, erano semplicemente avanguardie rivoluzionarie sia per le donne che per gli uomini proletari.

I riflettori su Kabul si stanno spegnendo, com’è naturale in un tempo dove la notizia dura un Tg.

Era prevedibile, perché la commedia dell’emancipazione della maggioranza del genere umano passa sempre dalla contingenza dell’ultima donna uccisa,stuprata o sfruttata.

Anche le donne in alcune parti del sud Italia,ad esempio, cercano lavoro e democrazia visto che per quanto riguarda il lavoro femminile siamo fra gli ultimi in Europa in quella parte della penisola.

Si dà risalto al danno di genere quando qualcuna muore nei campi di fatica per pochi euro:frase di rito è il “non deve più accadere”.

Ma senza bisogno di armarsi materialmente la critica al sistema del patriarcato talebano islamico è un atto di coraggio civile,esistenziale e umano da parte delle afghane che vale per tutti.

Pure per uomini occidentali tristi che amano ragliare vigliaccheria dietro i computer,alla ricerca di una libertà egoistica,manichea,fobica contro donne e genere umano.

Le donne afghane sono un esempio illuminante di antifascismo militante.