J.Biden l’aveva dichiarato a caldo dopo il massacro di Kabul da parte dell’Isis.

Con 170 morti fra cui 13 marines di stanza all’aeroporto per l’evacuazione,the president ha dichiarato davanti al mondo : noi non perdoniamo,la pagherete cara.

E i droni americani che l’altro ieri hanno colpito i kamikaze dell’Isis che stavano preparando l’ennesimo attentato contro i soldati Usa,con il rituale effetto collaterale sulla città, e’ stato un atto di autodifesa legittimo in zona di guerra per proteggere la evacuazione.

Ma politicamente è la risposta che l’amministrazione democratica doveva dare ai rapporti di forza coi repubblicani nel Congresso.

Così le sferzanti parole di Mattarella sull’ipocrisia della politica Ue sui profughi che puntualmente si commuove di fronte ai disastri umanitari in Siria e Afghanistan, per poi regolare la questione sulla inferenza dell’ utilitas elettorale interna, forse ha una prospettiva a breve più virtuosa.

Abbiamo tutti notato che la presenza di Emergency a Kabul e la benevolenza umanitaria dei soldati sono stati,piaccia non piaccia, un segno di solidarietà reale verso quelle popolazioni.

Così come il G20 auspicato da Draghi è un tentativo necessario per allargare a Cina,Russia,Pakistan e India la valutazione sulle possibili soluzioni di una pace che si presenta terrificante.

Tutto questo per mettere un freno alla vana chiacchiera dell’opulenza Occidentale che si è nascosta sempre dietro l’Usa,dietro i bombardamenti chirurgici,dietro le guerre umanitarie, proprio con il plauso della destra liberale e pure della sinistra alla Blair.

Ora che bisognerebbe organizzare corridoi umanitari,trovando spiragli di pace per salvare più persone possibili,la politica interna del consenso sembra prevalere sulla visione universale del bene.

Il pensiero di Gino Strada,il lavoro delle ONG,la presenza delle organizzazioni umanitarie a Kabul,in Siria,nel Mediterraneo,ad esempio.dovrebbero essere messe in grado di intervenire subito dall’Unione europea prima che si arrivi al necrologio collettivo sulla decadenza dell’Occidente.

Quindi il presidente Mattarella ha fatto benissimo a ricordare che i calcoli dell’egoismo spicciolo sulla pelle dei profughi è perlomeno sconcertante per chi si definisce civile.

E i parolai di tutti i colori forse dovrebbero riflettere: la costruzione della solidarietà internazionale fa parte dell’utopia rivoluzionaria, partendo da Kabul.

Se salvare una vita è salvare l’umanità intera,meglio volare bassi con il futuro e aiutare con tutti i mezzi i profughi delle guerre sui quali l’imperialismo ha prosperato.