Ha cominciato la Grecia a costruire muri vs.l’ipotetica invasione afghana:ma la Grecia versa in uno stato di miseria dalla crisi del 2011.
I governi di Austria e Ungheria,per fare un altro esempio, non hanno bisogno di dichiarare che hanno nostalgia dell’impero austro ungarico,nel loro egoismo nazionalista sono pure patetici.
In Italia Matteo Salvinil si sente orfano dell’intolleranza del Papeete,tiene sotto tiro la Lamorgese per gli sbarchi a Lampedusa,spera che la possibile marcia degli afghani nei Balcani mobiliti il sovranismo.
Il piatto è ghiotto,non si può fare entrare chi ti porta covid e terrorismo,il senso comune dell’italico pensiero è già pronto a dare battaglia alla tolleranza della civiltà della sinistra.
Il paradosso è notevole
Mentre migliaia di afghani sono ancora fermi a Kabul nella bolgia dantesca scatenata dalla fuga Occidentale e dal terrore talebano, Erdogan mette le mani avanti ricordando che già custodire i siriani e’ oneroso per tutti.
E si può capire che lo spazio è denaro pure in Turchia.
Ma in Italia il solito duello fra rigoristi e aperturisti delle frontiere ha un solo obiettivo:le elezioni amministrative,il rilancio della Lega, anche senza Durigon, compagno di merende delle cosche mafiose di Latina,la conferma di Giorgina come Evita Peron de noantri.
Le donne e le bambine che i nostri soldati salvano rendono orgogliosi,come quando interviene la guardia costiera nel salvare i naufraghi nel Mediterraneo.
Il futuro però non è donna a Kabul,ma nemmeno in Italia,dove anche senza burka povere criste soffrono la colpa di essere nate donne.
In questi giorni abbiamo scoperto che i cambiamenti climatici hanno portato l’Italia ai confini con l’Afghanistan.
Ed i reazionari sperano che l’autunno porti allo stremo qualsiasi discorso di solidarietà internazionale,non per cattiveria,ma per primato del politichume.
Con un codicillo: aiutiamoli a casa loro è una bufala da buttare.

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