Bisogna ringraziare in qualche modo il vecchio  assistenzialismo dei sussidi statali, comunali,della Caritas,delle associazioni,il nuovo reddito di cittadinanza, se qualcuno non muore di fame in un paese che siede nel G7.

È dal 2005 che i numeri sull’indigenza non sono così impressionanti causa Covid.

Recenti dati Istat quantificano 7 milioni di poveri compresi più di un milione di bambini.

Liquidare il tutto con il deterministico” i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri” è un’analisi da sociologia della miseria vomitevole.

Anche le valutazioni classiche delle crisi strutturali del capitalismo,come fossero leggi della natura,suonano come un positivismo da nullafacenti.

Perché per intervenire sulle disuguaglianze non si può sempre evocare” il classico   non si può andare avanti così”,come fanno puntualmente i sindacati confederali.

Nel 2021, dopo 16 mesi di Covid, anche i lavoratori senza salario garantito vivono in stato di indigenza, tutti lo sanno, nessuno vuole esplicitarlo, i sindacati di stato lo sussurrano lasciando soli i vari Cobas nazionali e territoriali che lottano in situazioni drammatiche.

Ma tutto è normale amministrazione.

Basta pensare in modo positivo e digitale,sperare nel Pnrr,e tutto andrà secondo l’eterno ordine del mondo:se ci sono i ricchi,ci sono i poveri,non siamo tutti uguali da che mondo è mondo.

La pandemia c’entra, ovvio, ma indicare nel castigo di Dio il killer dell’ uguaglianza è comodo per tutti.

Così mentre Vittorio Feltri ti dice in TV che non si può vivere a Milano con 3.800 euro la settimana,i suoi compagni di merenda tuonano contro  chi non vuole i licenziamenti.

Non è comprensibile che in un paese come l’Italia ci siano così tanti disgraziati non privi di futuro reale, materiale, spirituale, culturale etc., ma di un futuro del giorno dopo.

Il welfare made in Italy non ha nel DNA un riformismo condiviso,un accettabile piano organico di intervento istituzionale che superi la logica dei partiti.

Lo si dice tutte le volte che le statistiche svelano il volto anticostituzionale del paese fondato sul lavoro.

Gli scansafatiche sono avvisati.

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