Errare è umano, perseverare è dinamico per il profitto, e diabolico per chi subisce la violenza.
La svolta nelle indagini sulla strage della funivia Stresa – Mottarone di domenica ha portato all’arresto di tre persone: il titolare dell’impresa, il direttore dei servizi, il capotecnico, tutti reo confessi all’arma dei carabinieri.
Non sono terroristi fondamentalisti e nemmeno Padroni con P maiuscola: sono semplicemente la banalità del Male in un universo dove l’etica, il rispetto di se stesso e degli altri, si è smarrita da tempo.
Gli uomini qualunque hanno manomesso l’impianto per non fermare la funivia: pochi spicci in palio, nessun complotto milionario; non amministravano un pozzo petrolifero miliardario, una multinazionale con sede nel Dubai, cito a caso, ovvio.
Imprenditore e sottoposti in questione, che forse non hanno mai avuto in mente l’etica del capitalismo di Weber, avevano in mente un luogo comune diventata profonda verità: bisogna ripartire a far soldi, subito, costi quel che costi ( anche la vita dei bambini).
Hanno deliberatamente omesso l’impianto: stava iniziando, dopo il Covid. la stagione turistica, la funivia si era già fermata, meglio pensare in positivo, c’era anche il sole, il panorama stupendo, addirittura il figlio del titolare era salito sulla funivia il giorno prima.
A proposito di profitto in questi ultimi giorni Lega e Confindustria avevano fatto pressioni sul governo per rivedere il codice degli appalti con meno tutele per i lavoratori.
Mario Draghi ci ha messo la solita pezza intervenendo sulla clausola capestro del minor prezzo.
La sicurezza sul lavoro, lo vociano tutti, incide sui profitti : mors tua, vita mea.
Addio all’operaia Luana e alle migliaia di morti per “fatalità sul lavoro”.
Il” Giornale” di mister B ha titolato che “il governo è sotto assedio da parte dei comunisti” perché sindacati e sinistra si oppongono al piano di semplificazione sugli appalti, cioè a quella facilitazione per saltare norme burocratiche che bloccano i lavori, dicono quelli che sull’impalcatura ci mandano gli altri.
Sveltire le pratiche, combattere la burocrazia è democrazia, ma dare il via a subappalti a prezzi stracciati è da farabutti ideologicamente votati alla disgrazia sul lavoro, al primato del plusvalore sulla persona, alla guerra dei poveri contro altri poveri per un pezzo di pane.
Gli imbecilli in malafede, sempre a caccia delle streghe, che continuano a scrivere che la si mette sempre in ideologia, sono pronti nella prassi ad usare il codicillo delle varie competenze ( stato, regioni, comuni, partecipate) per giustificare la fatalità della morte: sono quelli che poi dicono “non si può morire così”.
Molti lavoratori invece che sostengono che non si può vivere sotto la spada di Damocle del lavoro a cottimo sono considerati comunisti o balordi da quelli che hanno già messo fieno in cascina sul lavoro degli altri.
La lotta di classe è diventata così uno spirito di pura sopravvivenza senza orizzonti di emancipazione.
Si sfiora l’ animalesco in questa dinamica: se denunci le malefatte perdi il posto, se taci e acconsenti, oppure collabori vai avanti ( e a volte diventi complice dello stragismo sul lavoro come nel caso di Stresa dove hanno perso la vita 14 innocenti).
Chi invece crede che ci sia un diverso modo di vivere è considerato un povero derelitto dei tempi, un francescano social.
L’umanità proletaria che guarda verso il futuro non dovrebbe aver paura di perdere la vita sul lavoro, ma i soldi sì.
E poi tutti hanno famiglia, debiti, mutui, siamo in una valle di lacrime, ma se la facevi franca potevi sguazzare in una piscina a pelo d’acqua, visto che eravamo sul lago Maggiore, per ritornare alla tragedia di Stresa.
Non c’è altro da aggiungere, (sul dolore si lucra troppo), se non il cordoglio sincero per tutte le vittime sacrificate sull’altare del profitto.

28 Maggio 2021 at 9:02
Sta diventando un mondo senxa nessun tipo di valori, una schifezza!
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