Libertà, libertà..libertà….
Lo senti gridare con vigore dalla destra in parlamento, dai no mask e dai no vax in piazza, soprattutto da tutti quelli che credono che il rigorismo sui divieti in tempo di Covid sia una dittatura di governi corrotti in combutta con multinazionali ebraiche.
Dopo 14 mesi di limitazioni delle libertà personali non ne possiamo più, tutti, non è questione ideologica.
Ma farne una ragione di principio da libertà risorgimentale è un espediente politico da bassifondi.
La libertà di farsi gli affari propri, il “liberi “tutti dei guru antiproibizionisti, non è quella degli eredi dell’ illuminismo ,ma è una rappresentazione del manifesto di un qualunquismo gretto e menefreghista, che inneggia alla volontà di potenza del proprio ego.
Fu Silvio,Mister B, a fondare un partito delle libertà che espresse i suoi ideali in Ruby,la nipote di Mubarak.
La suggestione della libertà dei potenti veniva da un’idea fallimentare di uno stato veramente democratico, dove l’idea di una stravaganza liberaloide sopperiva alla mancanza di una libertà sostanziale, secondo i parametri dell’homo homini lupus.
Lo statalismo di conio comunista,troppo indulgente per arginare i nuovi desideri delle masse televisive, era retaggio del socialismo reale ante Muro.
Mentre l’iniziativa privata del conflitto d’interessi, era l’esempio illuminante di una libertà da Marchese del Grillo.( io so io e voi non siete un….. corno…..)
I liberal destroidi nostrani hanno in ogni modo sempre apprezzato con il cuore in mano la repressione del mondo libertario e antagonista,fin dai tempi di piazza Fontana.
Gli incidenti sul lavoro, la morte continua dei giovani e meno giovani che vogliono lavorare per vivere e non vivere per andare al macello, è certamente libertà… di libera concorrenza.
I liberisti reaganiani che ostentavano il ” meno stato + mercato”, meno tasse per i ricchi, libertà di sfruttare i più diseredati, si sono convertiti in Italia alla libertà d’impresa sotto l’ombrello del Recovery.
Amare l’umanità in generale, ma detestare lo sfigato è l’anticomunismo alla Briatore, l’individualismo borghese trova la sua ideologia in Costa Smeralda.
Ma i veri disperati del dopo Covid non inneggiano necessariamente ad una libertà generica, alla moda, di comodo.
E a nessuna ideologia.
Rivendicano lavoro, possibilità di emancipazione per se stessi con il buon senso che capisce la differenza fra uno stato ottuso e burocratico ( a cui hanno dato il loro appoggio i liberisti di oggi quando faceva loro comodo) e uno stato di diritto per tutti.
Libertà, fraternità, uguaglianza…..nobili e universali ideali sono calpestati da ubriachi di complottismo e di paranoiche visioni omofobe e xenofobe.
Grettezza morale da far rabbrividire, se questo è il corso del mondo.

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