L’operazione Ombre rosse Draghi – Macron con la cattura a Parigi di 7 ormai anziani “terroristi” dei cosiddetti Anni di piombo, fuggiti in Francia con la dottrina Mitterand, ha riaperto una ferita mai rimarginata della storia d’Italia.

Proprio su quegli anni in un ‘intervista del 2003, Francesco Cossiga, quello che si scriveva con la K, si dichiarò favorevole a concedere un’amnistia a chi negli anni settanta e ottanta si era messo fuorilegge con la lotta armata, facendo, parole sue, una scelta partigiana nel segno della guerra civile.

Evidentemente Cossiga conosceva molto bene come una parte dello stato democratico nato dalla Resistenza avesse scelto nell’ambito della guerra fredda lo stragismo nero, la P2 di Gelli,la collusione con la mafia, l’omicidio di militanti di sinistra ( non terroristi) come prassi strategica per fermare le conquiste della classe operaia e in generale il vento di sinistra che in Italia faceva balenare un cambiamento radicale .

D’altronde se proprio Cossiga era stato uno degli ideatori di Gladio, organizzazione nata sotto l’egida della Nato durante la guerra fredda per fermare il comunismo, lo stesso, nella famosa intervista, ammette che chi fece la scelta della lotta in pratica continuava la lotta nel segno della Resistenza.

L’album di famiglia di Rossana Rossanda, la storia stessa del Pci,le simpatie non troppo velate da parte di forti settori di proletariato per chi si batteva in quegli anni contro lo stragismo di stato non sono posizioni estremiste o fiancheggiatrici.

Sono considerazioni di carattere storico accreditate da milioni di documenti, da testimonianze dei protagonisti, da trasmissioni cult come ” La notte della Repubblica” di Zavoli, dalle prese di posizione di Pertini, di Bocca,dei vescovi, del mondo cattolico in generale.

La lotta armata non fu un male necessario, nè una deviazione sulla via di una improbabile rivoluzione: lo strazio, il dolore, per quegli anni è universale, vi sono libri di storia su quegli anni che sono pagine di democrazia e di umanesimo, come quello di Giorgio Galli, Piombo Rosso, che invito a leggere.

La comunità che per evitare la galera, rifugiatasi in Francia, ha continuato a vivere nella bolla degli anni settanta come fosse un periodo nel quale la scelta era fra arrendersi, pentirsi, costituirsi è giudicabile dai vincitori, come in ogni insurrezione fallita.

Il tributo di sangue alla Storia è stato pesante, le vittime della lotta armata fra le forze dell’ordine e dello stato sono state tante, così pure fra i militanti di una galassia di giovani che hanno creduto nella scelta senza ritorno o che hanno militato nella sinistra estrema negli anni settanta.

Cossiga, Rossanda, universi democratici, radicali ricordarono in sede di dibattito storico che nell’Irlanda del Nord e nei paesi Baschi, vi fu un’ amnistia dopo anni di guerra civile strisciante e lutti.

In Italia vi è stata la legge sui pentiti e il criminale depistaggio per quanto riguarda le stragi fasciste e di mafia ( Falcone, Borsellino, il generale Dalla Chiesa, Ambrosoli etc non li hanno uccisi le BR.)

Chi parla di ultimo atto degli anni di piombo non sa cosa dice : i segreti che si sono portati nella tomba Giulio Andreotti, Francesco Cossiga,i vari generali dei servizi deviati, non sono un depistaggio della verità.

E le stragi impunite nere?

Benedetta Tobagi, ha fatto notare che Carlo Maria Maggi, stragista di Ordine Nuovo condannato in Cassazione per la strage di Brescia è morto ai domiciliari…

E Gelli libero di discettare sulle sorti della repubblica fino alla morte naturale…?.

E si potrebbe andare avanti per pagine.

Giorgio Pietrostefani ex Lotta continua condannato per l’omicidio Calabresi ha 78 anni ed è malato, non è un grande vecchio della Rivoluzione, è solo vecchio.

Come gli altri arrestati, che sono 9, visto che due ancora a piede libero si sono consegnati alla giustizia francese.

Guai ai vinti, sì, ma non vendetta.

Tra i vincitori ci sono canaglie che non pagheranno mai perchè sono ” strutturali” alla malata democrazia italiana.

Grande cordoglio per tutte le vittime dell’ennesima e irrisolta tragedia italiana.

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