Dovevamo essere in tanti in via Mancinelli,domani.

Non possiamo per via del Covid.

Commemorazione davanti alla lapide alla mattina,al pomeriggio la musica ribelle, quella che piaceva ai ragazzi.

Senza forzature,anche a distanza,per noi/me non cambia.

Blues,rock,sinistra libertaria,in fondo sono stato fortunato:ho potuto, da professore,continuare all’infinito il mito della libertà di quegli anni anche con il sound di Iaio e Fausto.

Ma domani,anche se si fuggirà in qualche modo dalla claustrofobica presenza del Covid,non si fuggirà da quel 18 marzo che ha dato anche a me un senso profondo del vivere.

Nessuno può fermare il ricordo, il dolore, la rabbia per la morte di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci.

Uccisi da fascisti,ancora a piede libero nell’Aldiqua o  nell’Aldila.

43 anni fa, il secolo scorso, ragazzi di sinistra ammazzati dai killer del Male Assoluto, due giorni dopo il sequestro Moro, il 18 marzo, giorno del primo governo operaio della Comune di Parigi.

In questa epoca dove l’immagine e’ tutto,

il tutto è considerare Iaio e Fausto nostri compagni di strada.

Ora e sempre grazie di far parte di questa comunità .ciao

ciao ragazzi