La prima notizia è stata data in esclusiva da Radio popolare al Gr di venerdì di cinque sera fa.
Poi ripresa dal fatto Quotidiano poi da Repubblica, poi..da quasi tutti dopo un attimo di smarrimento.
Il governo Draghi avrebbe sottoscritto un contratto da 25.000 euro con la super agenzia di affari americana Mc Kinsey di New York, affidandole il compito di velocizzare tempi e modi del Recovery plan da presentare in Europa entro il 30 aprile.
Niente di particolare, però,in due giorni tutto è rientrato, come se la notizia fosse una polemica inutile in se’, pretestuosa,davanti a centomila morti di pandemia.
Il fatto rimane.
Non si capisce come mai il più grande piano di ricostruzione del dopoguerra in Italia abbia bisogno di una consulenza, per una cifra irrisoria, di una multinazionale straniera.
Alle poche critiche piovute da destra e sinistra sulla leicità di affidare ad un’agenzia americana i conti made in Italy,infatti, il governo ha risposto che responsabile del Recovery è solo il Mef, cioè il Ministero dell’ economia e Finanza.
Ci mancherebbe altro…
Giuseppe Conte era stato bollato come irresponsabile e incompetente soprattutto dalla destra e da Renzi perchè aveva incaricato il super manager Vittorio Colao, ex Vodafone, ora ministro dell’Innovazione, di proporre una task force che lavorasse sul Recovery dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e degli adempimenti strutturali.
Anche Vittorio Colao e’ un ex Kinsey,nulla di male.
Ma gira e rigira il Recovery ha bisogno della spintarella della multinazionale dell’atlantismo Usa, perché l’agenzia garantisce efficienza, rapidità ,ciò che l’egemonica lentezza burocratica sulle istituzioni, funzionale al potere, non può garantire.
Inoltre Mc Kinsey ha bisogno di un rilancio prestigioso, dopo aver toppato con la diffusione di un antidolorifico che creava dipendenza da oppiacei: ha ammesso le colpe, ha transato, è pronta.
E quindi tutta la vicenda è prassi della corsa contro il tempo sia per il Recovery, sia per i vaccini, sia per il sostegno alle imprese, sia per la cassa integrazione, sia per facilitare la burocrazia digitale, sempre in tilt, sia per l’assunzione nella Pa.
Prega il cielo di nascere sotto la multinazionale giusta, sia russa, che americana…
E ora Salvini, dopo la cura Giorgetti, se ne sta silente e aspetta la torta.
In qualche modo si deve fare, comunque, a costo di rilanciare all’indefinito il marketing del governo di alto profilo, dei competenti, dei patrioti, della salvezza dell’Italia con debito pubblico da fallimento, ma con 191 miliardi di euro in arrivo.
E alla faccia dell’unità nazionale….a cui è stata sacrificata la lentezza del governo Conte sul Recovery.
Per finire: il keynesismo mariano DEVE per necessità andare bene a tutti, ma che ci azzecca l’alto profilo nostrano con l’appaltino multinazionale,con il vaccino che c’è e non c’è, con la chiusura delle scuole etc
Est modus in rebus?
No,rispetto per la tragedia.

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