Il PD nacque nel 2007 come unione di una sinistra storica che nei fatti rinunciava alla lotta di classe come motore della storia, con una componente cattolica democratica, la Margherita.
Le intenzioni di formare in Italia un partito progressista sul “Yes we can” di Obama, in salsa veltroniana, era senz’altro nobile a parole.
Socialismo reale morto,Marx seppellito nel cimitero delle utopie assassine; non rimaneva che lanciarsi verso un riformismo che garantisse pari opportunità e diritti civili.
Soprattutto continuità con la Costituzione Repubblicana, con il socialismo europeo, con l’ambientalismo e con il progressismo dei diritti su condizione della donna, scuola etc.
Come è finita lo sappiamo.
Riforme strutturali poche, nè carne, nè pesce,per dirla alla buona,con Confindustria e sindacati, con Minniti e la Caritas,con Berlusconi e poi con la Lega per emergenza nazionale.
Ma soprattutto il PD è’ un partito” poltronaro”,lontano dagli sfruttati da anni, che mira a governare l’esistente, disuguaglianze comprese.
E ovvio che Zingaretti non ha colpe anche se ha lodato il nazional populismo di Barbara d’Urso e ha dimenticato le donne nel novero dei ministri…
Chi vuol fargli le scarpe fra le correnti, Bonacini di base Riformista in primis, pare un Cavallo di troia del renzismo, non certo un riformatore radicale.
Chi nella crisi vede una contrapposizione fra movimentisti filo Cinque Stelle e riformisti filo liberal – democratici ( Forza Italia !), forse in questi 14 anni si è forzatamente ibernato come i mammut nei ghiacciai siberiani.
Il Pd, che non vince le elezioni dal 2006, in questi anni ha sempre governato, si è proposto come garante dello stato e della democrazia, come una formazione responsabile e pronta al dialogo senza nemici, ma con avversari politici da battere con il buon governo, e poi nelle urne ogni cinque anni in un’alternanza maggioritaria.
Sogni comodi per una metafisica della democrazia che ha visto scendere in campo Veltroni, , Martina, Epifani, Bersani, Renzi Zingaretti….
In un Italia che deve affrontare mafie con meritocrazie mondiali, lobby e consorterie da sottogoverno nazional . regionale, interessi privati in atti d’ufficio, un mondo del lavoro al nero, un’immigrazione senza corridoi umanitari, la mancanza di un serio conflitto sociale ha portato i sedicenti riformisti, tutti, al nulla di oggi.
Il collasso delle idee di sinistra e di una nomenclatura ridicola, ghiotta di privilegi conquistati a palazzo e non ai diritti conquistati nelle piazze, nelle scuole, nella società civile è riscontrabile anche da chi votava PCI, PDS DS.
Certo che è paradossale: l’unico partito con una storia centenaria è messo all’angolo dalla Lega che entrando nel governo lo ha destabilizzato, e da Renzi, che, ricordiamolo,portò il partito al 40% quando nel Pd erano tutti renziani con il mal di pancia.
Lasciate stare Zingaretti,via, senza aspettare la festa dell’Unità, insistete sui vaccini senza dar retta a Bonacini che voleva aprire i ristoranti alla Romagna bella.
Le sardine,che hanno occupato simbolicamente il Nazareno, potrebbero darvi una mano.
Fate almeno quello che avreste voluto fare, avrete comunque il rispetto anche degli avversari.
E soprattutto la considerazione di quella miriade di situazioni che stanno alla vostra sinistra, che voi non rappresentate più.
Gli unici che possono darvi qualcosa che non vi sia già stato detto in questi 14 anni.

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