Se si votasse oggi, secondo un sondaggio last minute trasmesso da la 7 di Mentana, i Cinque stelle a trazione Giuseppe Conte scatterebbero al 22%, a danno del Pd che scenderebbe al 14,8, Leu e varie di centro-sinistra rimarrebbero stabili, così come la Lega resterebbe primo partito e Fratelli d’Italia, in leggera flessione, si piazzerebbe terzo.

Insomma Conte rifondatore, più Grillo rifondato, più un PD ridimensionato, sarebbero quel fronte populista ecologista, quell’alleanza progressista, argine alla reazione fascio qualunquista del solito Trio Lescano (Fdi,Lega,Forza Italia)

Programma, per il futuro, perchè, e qui sta la soluzione all’italiana, Lega e Forza Italia stanno governando con il Fronte!!!!

Così si fanno le rivoluzioni in tempo di pace, anche se non ci si commuove per un Fronte pop di questo tenore.

Un partito storico della sinistra, dunque, si tingerebbe di giallo, il nuovo che avanza non si regge più sulla vecchia architrave dell’unione fra borghesia progressista e movimento operaio.

Durante gli anni trenta e oltre i fronti della sinistra e della borghesia, in situazioni diverse, tentarono di fermare la reazione parafascista in tutto il mondo ( dal Fronte popolare di Leon Blum in Francia a quello della guerra di Spagna, fino al Fronte popolare del 1948 in Italia senza scordare la Unità popolare di Allende in Cile).

Non c’è più la classe operaia come soggetto politico progressista democratico, gli scenari sono diversi, è cambiato il mondo, ma l’idea di emancipazione della dignità dei proletari o neo proletari non è cambiata.

Non c’è più la borghesia storica, liberale, anticomunista, ma lontana dal fascismo.

Churchill, De Gaulle, De Gasperi?

Scomparsi, come figure storiche di una fenomenologia della borghesia capace di essere autorevole a colpi di manganello contro gli operai, ma anche di progetti di riforma peculiari a chi detiene il capitale.

La classe dirigente è quella liberale con conflitti d’interesse, quella della Tv commerciale e via cavo, dell’e- commerce, dei network truffaldini, delle mafie, del traffico d’armi e dei vaccini messi sullo stesso piano dalla globalizzazione alla faccia delle prediche sul capitalismo etico.

La risposta del movimentismo che vuol fare le nozze coi fichi secchi, quindi, è quella di un nuovo centro sinistra, fondato in un albergo di Roma domenica, con la consonanza del “siamo tutti liberali coi soldi pubblici dei Recovery” e la dissonanza di come sarà spartita la torta.


“Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare”, cantava Bobby Solo e la strofa vale per tutti.

Non mi va bene niente? No, ma se ti va bene tutto, è uguale,

In fondo i Cinque stelle un tentativo di cambiamento lo hanno provato anche se sono passati dall’impeachment di Mattarella nel 2018, ai taxi del mare nel 2019, all’abolizione della povertà, per poi sedersi con il Berlusca e il partito di Bibbiano, sullo stesso scranno del potere.

Il programma c’è già: un po’ di uguaglianza sulla carta, un po’ meno di libertà di corruzione,un piano ecologico che risparmi un po’ le sciagure ambientali, un più di fratellanza negli insulti.

Aspettando che il vero liberale cacci i soldi della Banca che conta.

Amen.

1939 – 1945 II racconto della guerra giusta: La vittoria della democrazia . Vol. II (1939 – 1945 il racconto della guerra giusta, vol I) eBook: Raccagni, Pierluigi: Amazon.it: Libri