La procura della repubblica di Milano, nel segno della Costituzione repubblicana, è intervenuta sul trattamento schiavistico riservato ai Riders dai padroni delle consegne a domicilio.
Un’ ottima notizia, per chi fatica e scambia la propria vita con un salario da fame.
E’ stato il pubblico ministero Francesco Greco, il giacobino di Mani pulite, a indagare su personaggi che fanno capo a Just eat, Glovo,Ubereats, Deliveroo e poi a ordinare che 60 mila fattorini delle principali società di delivery operativi in Italia, inquadrati con contratti di lavoro occasionale e autonomo, debbano essere assunti stabilmente.
Una bella mazzata di 733 milioni per i suprematisti dell’algoritmo delle piattaforme, che hanno 60 giorni per mettersi in regola.
Così quello che non hanno fatto le parti sociali, nè le lacrimevoli esternazioni delle anime belle sulla condizione di sfruttamento e povertà di lavoratori che tutti i giorni vediamo pedalare sulle nostre strade, lo ha fatto la procura di Milano.
Che più che appellarsi alla Costituzione si è appellata alla dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino della Rivoluzione Francese…
Lo denuncia dello scandalo dei Riders, tanto per essere obiettivi, va ricondotta alle manifestazioni autonome dei lavoratori ( Bologna Milano..) e anche all’interesse dei Cinque stelle sul fenomeno.
Nel caso specifico la procura di Milano ha iniziato a indagare dopo parecchi incidenti stradali avvenuti nel 2019,che hanno visto per protagonisti i ciclisti della schiavitù.
Una bella lezione di civiltà per tutti quelli che si indignano delle condizioni di lavoro di milioni di persone, ma poi pensano solo a salvaguardare voti e tessere sindacali della funzione pubblica.
Naturalmente alla procura sono arrivati i complimenti di Andrea Orlando, neo ministro del Lavoro.
I sindacati confederali milanesi non hanno mancato di ricordare che anche loro erano in prima linea contro i negrieri della bicicletta.
Tutto vero, solo post festum, per certa sinistra pronta a intestarsi quello che altri hanno fatto, i destri del sindacato Ugl, invece, confermano che il sindacalismo giallo non è morto e la destra sociale una truffa.
Adesso ci saranno i ricorsi, le inevitabili lungaggini burocratiche, ma il dato è tratto;la rivoluzione nei rapporti di produzione ha messo un mattoncino nella costruzione di una casa democratica del lavoro.
La sinistra che si batte con furore per i sottosegretari e scambia la fibra del socialismo nel welfare per populismo, speriamo che abbia tratto insegnamento dall’episodio.
Il buon Zingaretti, che difende la D’Urso e il suo nazional popolare ( una barzelletta), lasciando l’ emancipazione del proletariato alle procure, dovrà fare mente locale su una questione: la sinistra amministrativa e governativa, parlamentare ed europeista, senza i diritti dei lavoratori, dei disoccupati e pure dei disperati è una scatola vuota di buone intenzioni verbose.
God save the left…

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