Il 27 aprile del 1981, Ciro Cirillo, democristiano, assessore all’Urbanistica della Regione Campana,fu rapito a Torre del Greco dalle Brigate Rosse, nell’agguato morirono un poliziotto e l’autista.
Se a pianificare l’agguato e a chiedere il riscatto furono le Brigate Rosse, la regia della mediazione politica fu opera della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.
La morte di Raffaele Cutolo,79 anni, avvenuta ieri, per setticemia al 41 bis del carcere di Parma, dopo 25 anni di carcere duro, non è una notizia come le altre fra le varie dei misteri italiani che non hanno trovato risposta.
La trattativa fra stato e Brigate rosse vide don Raffè, quello della canzone di De Andrè, regista assoluto dell’operazione: nella sua cella di Ascoli Piceno incontrò servizi segreti deviati, esponenti di spicco della Dc, fino alla mediazione miracolosa.
Un miliardo e mezzo alle Br per il riscatto, Cutolo che si erge a difensore del popolo in un Italia dove il 2 agosto del 1980 era esplosa la bomba della strage fascista di Bologna…
Così mentre nel 1978 Moro fu lasciato solo dallo stato, Cirillo, grazie alla mediazione di o’ professore, altra nomea per l’autodidatta Raffaele, tornò a casa nel luglio del 1981 e secondo i giudici, per la liberazione di Cirillo la Nuova camorra organizzata fu omaggiata di miliardi di lire in appalti per la ricostruzione,dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980.
Si dice che Cutolo, che uccise a 22 anni un giovane per gli apprezzamenti alla sorella, si sia portato nella tomba oltre che alla ferocia di omicidi efferati, anche i segreti di quella trattativa e di altre collusioni fra camorra e stato soprattutto in terra campana.
Mi viene da ridere quando penso che i parlamentari di oggi sono lacerati dal voto su Draghi, che il piccolo Napoleone di Rignano si erga a salvatore dell’Italia, che tutti o quasi si rallegrano perchè la lega è diventata europeista.
In Italia c’è stata una guerra civile strisciante ma vera, con migliaia di morti, per stragi, attentati, camorra, mafia ,terrorismo, lotta armata etc.
Tanti pianificatori potenti dell’Italia di allora, che nonostante tutto negli anni settanta e ottanta era la quinta potenza industriale del mondo, si sono portati nella tomba tutti i misteri: non c’è interesse scoprire la verità storica, c’è il rischio che venga voglia di cambiare pianeta.
Ecco perchè molti credono che l’Italia non sia mai stato un paese democratico europeo….anche se la storia del suo movimento operaio è gloriosa, oppure proprio per quello.


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