Dal particolare all’universale, e poi dall’universale al particolare: così i greci intendevano la dialettica, che il senso comune confonde con la retorica.( dialettica è l’arte del ragionare, la retorica l’arte del persuadere).
Difficile oggi non farsi manipolare dall’arte della persuasione.
Un volta si diceva che uno che non aveva carattere era ” un tipo influenzabile” dalle circostanze, oggi essere contagiati dall’influencer è un modo di percepire la rappresentazione.
Se hai delle idee guida di valore corrose dal tempo, ma non dalla volontà di attribuire un senso a quello che stai facendo, rimani invischiato nell’ideologia, se ti informi e consideri la ricerca fondamentale per cercare di comprendere, sei in balia delle mode e dei manipolatori della mente.
Ferragni – Fedez, ad esempio, la premiata ditta dei Ferragnez, sono i campioni degli influencer nel nostro paese e non solo.
Sono un esempio di influencer marketing,poi ci sono gli opinion maker, poi i social hanno moltiplicato a livello planetario quello che una volta si chiamava il passaparola.
Paese che vai” influenze” visive e verbali che trovi, dunque: il corso dei tempi istiga pure al suicidio anche se il fine della volontà di potenza della tecnologia è una corsa al successo dell’isola del tesoro ( miliardi in lire, milioni in euro – dollari).
Niente moralismi, per favore, soprattutto quando la sofisticata, in senso filosofico, manipolazione della mente rivela grandi genialità della comunicazione.
Cercare quindi di non rimanere intrappolati nelle certezze dell’egoità pensante, che non vuol dire solo dubito – penso ergo sum, ma andare oltre i paradigmi della filosofia e della storia ( comunismo, socialismo anarchismo, nazionalismo, cattolicesimo musulmanesimo, sionismo e magari nazi . fascismo) non è facile, anzi è immensamente difficile.
Se le idee dominanti sono quelle della classe dominante, l’alienazione all’influenzabilità è il nuovo dio del mercato:la perdita di se stessi avviene senza che ce ne rendiamo conto.
Oggi, infatti, nessun intellettuale può parlare alla cultura del proprio tempo.
Le sollecitazioni più robuste vengono dal binomio pubblicità – comunicazione, il ragionamento, cioè il prendere le distanze dall’accadere per tentare di mettere a fuoco cosa ci sia oltre al simbolico è questione che interessa in minima parte.
Gli ” ismi”della filosofia e della storia”sono stati travolti da un nichilismo banale, da racconti che vogliono essere originali, ma che alla fine ritrovi dai tempi dei tempi.
Si ragiona per stereotipi e sillogismi per cui si scrive e si parla velocemente, ragionare è faticoso, in fondo è un modo per mediare se stessi con gli altri.
La filosofia per Platone era la scienza dei re, ad esempio, la scienza dei re in questo momento è quella comunicazione senza distinzione,tutto è uguale nel bene e nel male.
Quello che conta secondo me, senza essere per forza degli acrobati della “sofisticata” sapienza degli esperti per forza in ogni materia, è semplicemente mettersi dalla parte degli altri con il concetto astratto e con la passione del cuore.
Mi spiego: le facili generalizzazioni, i facili giudizi,le liturgie “dell’avevo detto in tempi non sospetti”, non dimostrano di essere nel vero.
La verità non è di questo mondo e gli influencer fanno per denaro cioè che una volta le idee forti, e anche criminali facevano per passione.
Cerchiamo di ragionare con la propria testa, o no?

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