Cui prodest?

A chi giova la crisi di governo con quasi 87.000 morti per Covid, milioni di disoccupati, centinaia di migliaia di fallimenti, debito pubblico fuori controllo, eccetera, eccetera.?

I partiti si sono incartati sulla dimissioni di Conte, tutti all’unisono dicono che bisogna far presto che l’Europa ci aspetta al varco, ma poi ogni giorno i giochi di palazzo sono più forti e consistenti dei valori costituzionali e democratici evocati dalla presidenza della Repubblica.

Sergio Mattarella che oggi finirà le consultazioni, dovrebbe essere il salvatore della patria.

Se lo auspicano da Berlusconi a Bersani.

Renzi , killer di fatto del governo Conte due, e pure del Conte ter, non è affidabile.

Conte è in difficoltà nonostante i responsabili di Tabacci, non garantisce un governo forte, forse ci vogliono larghe intese, la vulgata è questa.

Ma la domanda delle domande rimane senza risposta.

Domanda: chi si avvantaggerà dei 209 miliardi in arrivo ( se tutto va bene) del Recovery Fund?

Quali benefici materiali saranno saranno promessi ai propri elettori dai vari partiti? ( Cfr. Panebianco Corriere della sera).

Quale sarà il ruolo delle banche in tutto questo?

E se i soldi finissero nelle tasche di chi ne ha già tanti ( i soliti), lasciando a chi non ha santi in paradiso ( ancora i soliti) le briciole?

Gli italiani, che per l’80% non vogliono elezioni anticipate, sono convinti di una cosa al di là del colore politico di appartenenza: la diligenza degli aiuti europei scatenerà una guerra per bande che passerà alla storia della Repubblica.

Non è l’ennesima affermazione dell’antipolitica.

Già si mormora, poco velatamente, che le mafie hanno messo le mani sulla sanità e sui vaccini e sui cantieri della ricostruzione ( cfr. Gratteri, Procura di Catanzaro)

Si è certi che le multinazionali stanno facendo affari d’oro con la pandemia ( cfr. intervista all’arcivescovo di Milano su Repubblica).

Gli interrogativi che abbiamo sintetizzato si aggiungono a una considerazione posta dalla coscienza normale: perchè Pd e Cinque stelle sono silenti di come e quando verranno spese le palanche?

Come nei film noir, il colpo sembra perfetto, anche se prevedibile.

Da forze, non solo sinceramente reazionarie e moderate all’eccesso, si vuol rilanciare l’Italia in braghe di tela senza fare vere riforme in omaggio alla crescita democratica e alla giustizia sociale.

Se qualcosa non marcia all’interno dell’immobilismo vizioso che regola il gioco delle consorterie, delle lobbies,dei regionalismi, dei municipalismi, dei fondi delle fondazioni, del sottobosco di governo, del ruolo dei sindacati più accreditati, meglio intervenire con qualche aggiustatina istituzionale.

Ad esempio: un sistema di voto proporzionale che assicuri il pane quotidiano ai contendenti in lotta ( i partiti che non ci sono più a livello ideale, ma contano solo a livello di spartizione di potere).

Sono tutti preoccupati per la democrazia oppure perchè qualcuno rischia di perdere l’ultimo treno del poter spendere soldi pubblici in debito pro domo sua?

Credete che il Quirinale non lo sappia?

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