Brano tratto da 1939 – 1945 Il racconto della guerra giusta, vol I Pierluigi Raccagni
“Oscar Schindler conobbe Itzhak Stern dopo sole sette settimane dall’instaurazione del nuovo ordine in Polonia. E Stern aveva già conosciuto il significato degli editti restrittivi la razza ebraica, emanati da Hans Frank, governatore generale della Polonia. Stern, oltre a dichiarare le proprie origini, doveva portare il cartellino di riconoscimento della stella gialla ben visibile sul davanti”.
Le disposizioni che vietavano la preparazione di cibi ebraici trovavano Stern a disagio di fronte alla pos- sanza di Schindler; in fondo ad un polacco ebreo toccava poco più della metà della porzione che toccava ad un polacco normale, anch’egli considerato subumano.
A proposito vediamo come la Gestapo organizzò la classificazione dei subumani e degli umani in Polonia durante i primi mesi di occupazione nazista.
La prima divisione, la più naturale divisione fra gli uomini e le donne e i bambini, era fra quelli che dovevano morire e quelli che dovevano restare in vita.
gruppi razziali:
Tedeschi del Reich 2.613 calorie al giorno, etnia tedesca 2.613 calorie. Non Tedeschi, ma idonei alla germanizzazione 669 calorie al giorno, razza mista 669.
Non Ariani – Subumani: non tedeschi, non idonei alla germanizza- zione, Ebrei per discendenza, Omosessuali, Zingari, portatori di handicap, malati incurabili 184.
Ci fermiamo qui, per ora.
Durante il processo di Norimberga sarà Hans Frank a dichiarare: “Non basterà un migliaio di anni a purificare la Germania dalle sue colpe”.
Ma torniamo a Oscar Schindler.
Quando Stern lo incontrò per la prima volta dichiarò:” devo dirle signore che sono ebreo”.
“Bene, borbottò Herr Schindler.” E io sono tedesco. Ed eccoci qua”.
Oskar Schindler e Stern entrarono subito in sintonia, avevano parecchie cose in comune anche se apparentemente le distanze culturali fra i due sembravano abissali: (…) in un momento come quello, continuò Herr Schindler, per niente al mondo avrebbe voluto essere un prete, visto che la vita umana non aveva nemmeno il valore di un pacchetto di sigarette. Stern si dichiarò d’accordo, ma suggerì nello spirito della di- scussione che il riferimento fatto da Herr Schindler poteva essere riassunto in un verso talmudico, secondo il quale chi salva la vita di un solo uomo salva tutto il mondo”.
Cfr. Thomas Keneally, op. cit. pag. 37

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