Forse entro giovedì,( oppure fra poche ore) stando alle cronache, Conte si dimetterà e proverà a fare un Conte – ter allargato a tutte le componenti che ci stanno :da Italia viva ai centristi di destra moderati come ex Forzisti, Udc, et anche cani sciolti Cinque stelle espulsi per il mancato pagamento della rendicontazione, degli scontrini, delle quote etc.

Insomma un nuovo governo, un nuovo programma, nuovi ministri: una crisi pilotata che eviti le elezioni a giugno.

Tutti gli scenari sono aperti in questi frangenti.

I politici di professione dicono che non è tempo per i giochini della politica davanti ad una crisi pandemica ed economica che sta devastando l’Europa e l’Italia in particolare.( chi l’ha prodotta non si sa…)

Poi contano le possibilità di rimanere ancora a corte a 12.000 euro netti al mese, e naturalmente optano per un governo di salvezza quasi nazionale ( nè con questo Conte, nè con le brigate del fondamentalismo renziano)

La vera forza di Conte è questa

Solo che Giuseppi non vuole andare al Colle come papa e uscire da cardinale ( parole sue).

Gli stessi Cinque stelle, che attendono la relazione sulla giustizia di Bonafede, considerata giustizialista pure da Pd e Leu, sono in mezzo al guado: se non accettano il ritorno di Renzi stando con Conte a prescindere, rischiano di essere impallinati al Senato da Italia Viva ed estrema destra, Giuseppi vuole evitare proprio questo.

Ergo la salvezza nazionale e non nazionalista potrebbe andare bene a tutti, pure all’opinione pubblica.

Il” si salvi chi può”, infatti, ammissione di impotenza della classe politica, eviterebbe però il vero disastro che preoccupa gli italiani: sblocco dei licenziamenti il 30 marzo, mancata messa a punto del Recovery entro il 30 aprile, ritardo di ulteriori dei ristori, vaccini in alto mare…

Per salvare il salvabile non si può pensare ad una presa di Capitol Hill ( palazzo Chigi), modello Salvini – Meloni, trumpismo alla pummarola, nè pensare di rovesciare il tavolo truccato da parte di persone oneste e in buona fede.

Non puoi dire a uno che fa fatica a campare stiamo lavorando per te, per un nuova Italia:intanto fai la fila per mangiare.( non ci fosse il volontariato.. )

La politica della buvette è uno sfregio al buon senso, ma ora che si è in ballo tutte le soluzioni che possono evitare il punto di non ritorno di una crisi di sistema, senza una sinistra che sappia cosa fare in alternativa ( tutta ovvio), sono benvenute a breve.

Tempo per le rivolte c’è sempre, quello per le riforme mai

Intanto stasera alle 18 a Milano ci sarà una manifestazione davanti alla regione Lombardia di associazioni e sindacati contro la gestione Fontana che fin qui si è dimostrata la peggiore governance regionale d’Italia.

Eppur si muove…pure l’opposizione….

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