In qualche modo ne usciremo, diamine.
Morto un papa se ne fa un altro, figuriamoci un governo in Italia ( Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte uno, due…sette esecutivi in 10 anni..)
Le crisi di governo per gli italiani sono quasi come la pizza e il mare in tempo di pre- covid, un marchio del made in Italy.
In questi giorni abbondano i parallelismi del fuoco amico, soprattutto quello esposto da Prodi verso lo sgambetto di Bertinotti nel 2008 sulla Finanziaria, con il nostro Fausto che ha ricordato al professore che era stato proprio lui a chiedere l’appoggio esterno dei comunisti dopo aver detto coi comunisti mai.
( per Bertinotti, comunque la politica con la P maiuscola è morta da quando lui è andato in pensione dorata….)
Scrivo questo perchè ogni soluzione è a portata di mano per non andare a elezioni anticipate.
Conte andrà alla conta nelle due camere fra lunedì e martedì, deve trovare dei “costruttori”, ieri detti responsabili, alias partito dei scilipoti per il senso comune ( però sentire che Mastella da Ceppaloni vuol fare il regista dei costruttori di un governo di legislatura fa ridere…).
Matteo Renzi è sì un’irresponsabile, ma non si dica e scriva che è per il suo disprezzo verso la gestione Conte e le dimissioni dei ministri di Italia viva che la barca rischia di affondare.
Conte, lo ricordiamo per far sì che il ricordo diventi memoria almeno cronachistica, fece il suo primo governo con Salvini, poi passò a Zingaretti portandosi in dote Di Maio
Adesso non può che stare con se stesso e si spiffera che, in caso di elezioni, sia pronto a fondare una sua lista chiamata ” Insieme”.
Il motivo per cui Conte, l’avvocato del popolo, è così popolare, è subito detto: è stato bravo a gestire la pandemia, ha dovuto affrontare problemi che nessun governo ha mai affrontato dal dopoguerra ad oggi.
Detto questo è molto strano che se si andasse al voto vincerebbe il centrodestra di Meloni, Salvini e Berlusconi.
Significa che l’unità di intenti di uscire da una crisi drammatica non c’è non solo fra i partiti, ma neanche fra vasti strati dell’opinione pubblica.
Ognuno fa il suo gioco, come succede nelle democrazie anche se Renzi, come scrive ” Domani”, nutre rancore per quello che hanno detto contro la sua famiglia….
Che poi la res -partes trionfi sulla res -publica è il segno dei tempi; far politica oggi vuol dire fare un lavoro ben remunerato in qualche istituzione, non certo mettersi a dare volantini solo al mercato, quello lo fanno i militanti in pensione o la manovalanza generica, magari a pagamento.
Oppure il movimento antagonista senza soldi.
Per cui si spera che Conte salvi la pelle e la triade Pd – Cinque Stelle – Leu per non trovarsi davanti ai filo trumpiani, poveri di idee se non quelle di sempre nella destra estrema, paranoica e reazionaria, che è tutta colpa dei comunisti ( quando i comunisti ufficialmente non ci sono più).

Rispondi