La conferenza stampa di Renzi di stasera ha aperto di fatto la crisi di governo: Teresa Bellanova, ministro dell’Agricoltura, Elena Bonetti, ministro della Famiglia e il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto in quota Italia viva si sono dimessi.

Mattero Renzi, leader del partitino ha attaccato duramente la gestione della pandemia, dell’economia, della scuola, del lavoro da parte di Conte, il resto è storia o cronaca da scrivere.

Dulcis in fundo la linea sul Recovery Fund è stata giudicata inesistente.

Se ogni popolo ha il governo che si merita, dunque, ( cfr. Nicola Morra….) questa crisi di governo è la più adeguata a sottolineare il perchè l’Italia è tutto fuorchè un paese normale.

Dopo che l’Europa ci ha concesso la bellezza di 220 miliardi di aiuti le varie lobbies e corporazioni, alla faccia del nazionalismo e patriottismo, hanno capito che il d- day della crisi del capitalismo era arrivato.

Così nel solco del politichese per palati raffinati Matteo Renzi ha fatto l’ennesimo sgambetto all’esecutivo in carica per conquistarsi la visibilità del Napoleone dei perdenti.

Non si sa cosa succederà, ma l’esecutivo, nato proprio sotto la regia renziana e grillina, di fatto non c’è più.

Sono tempi bui dappertutto, d’accordo, ma qui siamo al “se tutto va bene siamo rovinati” per citare Gigi e Andrea, comici simpaticissimi degli anni novanta.

Inutile rifare il bollettino di guerra: pandemia, crisi economica, scadenza dei licenziamenti a marzo, file per un pasto caldo di gente rovinata dalla crisi, vaccinazioni da fare al più presto, Recovery da organizzare con decreti attuativi, ci vorrebbero governi credibili e non raffazzonati.

Eppure fare il processo solo all’ego di Matteo Renzi forse è troppo riduttivo.

Il governo Conte, che ha il sostegno del 55% degli italiani che non vogliono sentire parlare di crisi ed elezioni è comunque imballato da ottobre, mese della seconda ondata di pandemia.

Nonostante il capolavoro di Giuseppi che tiene insieme un governo che va da Di Maio a Bersani…a Renzi,il mucchio selvaggio della democrazia si trova davanti a un muro invalicabile: il paese più indebitato d’Europa deve continuare a chiudere le attività per salvare vite umane, e non può fare il contrario.

L’ appello di Mattarella condiviso da tutti e già stato bruciato nel caminetto dell’inverno dello scontento, la guerra del tutto contro tutti come corso del mondo non è solo quella di Hobbes e Hegel, ma quella di Conte verso Renzi,Renzi vs. Cinque stelle,PD vs parte dei Cinque stelle; l’opposizione di estrema destra spera nelle elezioni, LEGA, FDI, Forza Italia hanno il 45% per cento dei voti.

Renzi ha ribadito che mai andrà con Salvini e ha comunque bacchettato Conte anche per la mancata disapprovazione dell’insurrezione dell’amico Trump.

Gli altri partiti non è che escano immacolati dalla kermesse politicante.

Il Pd ha mandato avanti Renzi per mettere in soggezione Conte e i Cinque stelle, i Cinque Stelle a loro volta sono spariti per paura di andare a casa, Fratelli d’Italia e la Lega fanno parte del Trump pensiero e quindi sperano solo di andare a votare come ricordato sopra.

C’è la possibilità anche di una riunione di tutti i partiti di maggioranza per rimarcare la fiducia a Conte….

Adesso vediamo: difficile che si vada a votare, più probabile un rimpastone per un Conte Ter.

Non è che andare a votare sia impossibile, è inutile.

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