Gli assembramenti folli di domenica 13 dicembre nella maggiori città italiane per fare shopping non sono stati una sorpresa.
Era evidente che il giallo predominante nelle regioni portasse al liberi tutti con il corredo di affollamento nelle vie del centro cittadino.
Vuoi togliere ai bambini la visione delle luci colorate?
Ma che ci sia una fila per fare i regali e una per ritirate un pacco alimentare o per pranzare alle mense dei poveri come, per fare l’ esempio del giorno all’associazione “Pane quotidiano di Milano”, ormai fa parte del paesaggio della società liquida e ineguale.
Come a New York, ad esempio, dove i disperati che non hanno casa e cibo sono un tratto dominante del Born in Usa facendo parte del folclore locale.
D’altronde il consumismo ha maciullato il comunismo e il capitalismo da consumo di massa trionfa in quasi tutto il mondo.
Se non consumi a tutti i costi contribuisci ad alimentare la crisi economica, mentre più consumi il superfluo più fai girare i soldi e i salari.
Sugli assembramenti per shopping nessun colpevole, è l’istinto che fa volare verso la libertà da consumo.
In un sol colpo così l’utopia liberi e uguali, diventa un concreto ossimoro: ” più c’è libertà meno c’è uguaglianza”.
Per questo i veri poveri e diseredati non li vuol vedere nessuno ( tranne il papa, il volontariato, gli antagonisti veri di varia natura e qualche marxista che legge ancora Marx).
Ci viene imposto di interrogarci su un modello di sviluppo che tutti schifano con ipocrisia morale a parole, ma poi tiene in piedi le economie mondiali e il benessere individuale.
Che poi Briatore pensi e dica che i poveri siano sfigati è un motivo in più per stare dalla parte di chi non può consumare il superfluo.
Credo che su questo punto possiamo essere tutti d’accordo: la sobrietà, l’umiltà, il senso della vita non passano dalle merci accumulate.
Quel Natale povero che aveva un senso profondo per i proletari, oggi è solo un povero Natale di una società civile triste ma feroce, che se non possiede qualcosa si sente fallita.
Così gli è stato inculcato e fatto credere.
Non mi si venga a dire che ci vorrebbe una rivoluzione, al bar lo senti tutti i giorni da gente furibonda con il mondo meno che con se stessa.
Ma poi ci sono persone che ogni giorno non stanno al gioco: non fanno notizia, ma ci sono.
Socrate aveva ragione: una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta…..

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