Il 31 ottobre del 2018 si spegneva a 83 anni in una casa di riposo di Bolzano Mariasilvia Spolato., la prima donna italiana che nel 1971 dichiarò pubblicamente la sua omosessualità.
Aveva fondato il F.U.O.R.I, fronte rivoluzionario degli omosessuali con Andrea Pezzana, visse il movimento femminista rivendicando la sua diversità.
Dopo il coming out Mariasilvia fu licenziata dall’insegnamento di matematica all’università, fu ripudiata dalla famiglia, fu lasciata dalla sua compagna: la sua anima sprofondò nelle tenebre.
Così passò a girovagare come una clochard a raccogliere libri nei cassonetti: era stata espulsa dalla comunità degli umani con tutta l’infamia e la violenza che viene usata sulle donne quando non stanno al loro posto.
Ci sono poche parole da dire, non spetta a me ricordare che nell’Italia rivoluzionaria dei primi anni settanta le donne si erano emancipate solo nel solco della tradizione comunista del Pci.
Non bastava: il movimento delle donne in Italia poneva altre questioni come divorzio e aborto.
Poneva su un piano diverso la vita di tutti i giorni dell’essere donna rifiutando il maschilismo di ogni colore politico.
Oggi la violenza sulle donne è condannata all’unanimità: sarebbe suicida per un politico pure di destra non accettare la pari dignità.
Mah……..
Mariasilvia era, è, e rimarrà immensa: le è stato fatto del male, è stata derisa, insultata, le hanno spento le cicche di sigarette sul corpo.
Non si è mai arresa.

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