La rielezione di Trump è chiaro che spaventa; il suprematismo bianco, il negazionismo, il razzismo e il nuovo fascismo riprenderebbero slancio in tutto il mondo Occidentale.
Il Covid made in Usa ha seminato morte, nell’irresponsabile negazionismo di Trump, ma si dice che il sistema abbia tenuto a livello economico.
E’ questo lo zoccolo duro del trumpismo.
Al momento, mentre scrivo, 238 i grandi elettori per Joe Biden.
Donad Trump è a quota 213, ma i sondaggi che davano vittoria certa ai democratici sono stati smentiti dalla dura competizione e dalla tenuta del presidente uscente.
Situazione in divenire, dove Trump con i suoi proclami di brogli elettorali postali gioca allo scontro con i democratici e il movimento afro – americano dell ‘Antifa.
Il ricorso alla Corte Suprema per il voto postale è un modo di aizzare le piazze armate anche militarmente.
Non ci vuole molto a capire che fra Joe Biden, che non è Sanders, ma è pur sempre antifascista e democratico e Trump lo scontro è fra due modi di concepire la civiltà.
Non è apocalittico vedere in questa contrapposizione una possibile deriva da guerra psicologica ( ma non solo) strisciante: è da mesi che negli Usa suprematisti bianchi e Antifa si scambiano colpi di fucile in varie città.
E che la polizia tratti gli afroamericani come ci fosse ancora l’apartheid.
Anche questa volta la destra repubblicana punta sugli operai dei centri industriali che non vogliono sentire parlare di pandemia e energia pulita e sugli anziani conservatori fedeli alla legge e ordine.
Non sono scemi, sono legati ad un sogno americano anticomunista e anche razzista, su uno sviluppo economico neo liberista che assicuri la pagnotta che un miliardario demagogo è pronto a conceder loro.
Sono stati abbandonati dalla sinistra del politicamente corretto impegnata, secondo Trump, a raddrizzare i torti subiti da afroamericani, immigrati, donne, gay che, con gli studenti delle università, sono il cuore radicale dei democratici, che comunque si riconoscono in Sanders ma votano Biden..
Bisogna vedere quanti conservatori di destra votando contro il peggior presidente degli Usa del dopoguerra repubblicano e quanti democratici, votando un blocco di “centrosinistra all’italiana” contro la destra estrema violenta, riusciranno a prevalere sulle ragioni del trumpismo, che ha tanti amici e sodali in tutto il mondo.
Le sparate di un miliardario come Trump non impressionano quei cittadini americani che nei film dei fratelli Coen passano la loro onesta vita a bere birra sulle verande dello loro casette di legno, con il fucile a portata di mano contro “negri” e immigrati.
Salvini, Bolsonaro, la Meloni, Berlusconi, i Visegrad, con sfumature diverse, tifano Trump, il faro della reazione planetaria.
Il mondo con il fiato sospeso in tempo di Covid, la tempesta perfetta nell’anno orribile del 2020.

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